Mito eterno di donne ed uomini: il raggiungimento della bellezza. Perseguiamo ideali estetici ogni giorno, andando in palestra, seguendo una dieta povera di dolci e snack poco salutari, usando creme e prodotti per la bellezza. Eppure una ricerca del neurobiologo Semir Zeki presso l’University College di Londra ha affermato che la bellezza si trova nella mente di chi osserva e non si rispecchia in caratteri oggettivi.
Sono stati esaminati ventuno volontari attraverso delle risonanze magnetiche funzionali. I giovani, di etnia e provenienza socioculturale diversa, praticamente, avevano il compito di classificare alcune opere d’arte visive e musicali in base a tre criteri: bellezza, indifferenza, bruttezza. Gli studiosi hanno visto quale area cerebrale si attivava nel momento in cui i soggetti giudicavano le opere “belle”. In particolare, si è visto come la corteccia cerebrale orbito-frontale è risultata l’area con una maggiore attività nel momento in cui venivano fatti giudizi di bellezza.
Inoltre, un’altra regione cerebrale molto profonda, chiamata nucleo caudato, è stata anch’essa molto attiva. Il nucleo si occupa delle emozioni legate all’amore romantico e questo spiega in un certo senso come ci sia un collegamento fra amore e bellezza. Il responsabile della ricerca, infatti, ha affermato che:
Questo significa che nel nostro cervello esiste un concetto astratto di bellezza: ciò che riteniamo bello e quindi ci suscita un’emozione forte, a prescindere dalla sua natura, attiva sempre la stessa area cerebrale.
Quindi, il nostro cervello possiede solo un concetto astratto di lavoro, mentre il segreto della bellezza si troverebbe solo negli occhi o meglio nella mente di chi guarda. Cosa possiamo considerare bello allora? Non sembrerebbero esserci criteri oggettivi, ma è tutto relativo a chi guarda. Oppure potremo illuderci e continuare a sognare un mito irraggiungibile e indefinibile come lo definiva Oscar Wilde:
La Bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze si succedono l’una sull’altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed un possesso per tutta l’eternità.
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