Basta con i miti televisivi e di serial come Sex and the city, la verità è differente e più banale, siamo in tanti, siamo soli e non in coppia. Secondo l’autorevole British Medical Journal, ad esempio, ben 5,6 milioni di single britannici sarebbero irrimediabilmente affetti da una sindrome comune quanto dolorosa: la solitudine (bisogna inoltre aggiungere che malgrado i benefici effetti accertati sulla salute, il matrimonio in Gran Bretagna è sempre più in declino e non accenna a diminuire. Lo scorso anno a convolare a giuste nozze e a dire si’ sono state 249.227 coppie, che di fatto risultano il numero in assoluto piu’ basso in oltre un secolo. Giusto per fare riferimento a qualche cifra: trenta anni fa la media era di 400.000 matrimoni all’anno solo in Inghilterra e Galles. Inoltre sono in aumento anche divorzi e separazioni. Nel 2002 sono stati oltre 150. 000, 4.000 in piu’ dell’anno precedente e 7.000 in piu’ rispetto al 2000).
Qual’è lo stato d’animo dei non fidanzati, dei non sposati? E’ possibile definirne i sintomi? Timidezza, nevrosi da evitamento, nervosismo, difficoltà di concentrazione, bassa autostima e profonda frustrazione con “senso di emarginazione”, questi sono gli stati d’animo che attanagliano i single ed è quanto afferma la psichiatra Victoria Lukats, responsabile della raccolta-dati.
E nei Paesi Latini? Per quanto concerne i single italiani (5.427.621, quanto risulta dal censimento del 2001, pari al 21.7% della popolazione totale) è possibile affermare che stanno meglio? Dipende dalle situazioni . Pare infatti, proprio che uno su tre è a rischio di tristezza, ripiegamento in sè, abulia, depressione.
Questo almeno è il risultato della ricerca effettuata dall’Accademia Internazionale Stefano Benemeglio delle Discipline Analogiche . Più cauta e di diverso avviso è Petra Boynton del Dipartimento di Scienze della Popolazione all’University College di Londra che infatti afferma:
Attenzione però a non trasformare in quadro patologico una condizione naturale in certi momenti della vita
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