Sono racconti brevi dall‘ironia è fulminate, proprio questa preziosa capacità alla dissacrazione, fa di Cynthia Ozick una delle voci più importanti e lucide della narrativa americana contemporanea.
Scrittrice felice, prolifica e già autrice del romanzo Eredi di un mondo lucente (Feltrinelli), la Ozick, nata a New York nel 1928 da famiglia ebraica, è conosciutissima negli States e non esclusivamente per la sua fama di scrittrice e per la sua opera narrativa, ma soprattutto per i suoi complessi saggi letterari e politici .
Sono narrazioni asciutte ma intense, “vibratili” e proprio questa preziosa capacità alla dissacrazione, fa di Cynthia Ozick una delle voci più importanti e ascoltate della narrativa americana contemporanea.
Rimaniamo stupiti da tanta intelligente e cinica saggezza; per questa personalità complessa e affascinante infatti, non esistono mezze misure, non ha simpatia per i radical chic e ha definito “fascista” e reazionaria la sinistra americana e non s’è fatta alcun problema nel dichiarare, lei ebrea de generazioni, che:
il Diario di Anna Frank avrebbe fatto una fine migliore bruciato, piuttosto che manipolato, interpretato e pubblicato nella forma in cui si trova oggi.
I suoi racconti sono un caleidoscopio coloratissimo di sentimenti “in guerra” e “articolati” stati d’animo, ci imbattiamo infatti in amori impossibili e tormentati, bugie spropositate eppure convincenti, quasi consolatorie.., finzioni che durano quanto la nostra vita, piccole (e ossessive) strategie atte a sopravvivere alla recita della vita moderna.
Storie non troppo distanti per stile, idee e contenuti da quelle di Alice Munro (che nella Ozick ritrova la propria importante fonte di ispirazione) e che ci offrono più di una motivazione per riflettere sugli aspetti segreti, inconfessabili e “infelici” dei nostri vizi e al contempo di questo “mondo lucente”, con la rabbia e con la franchezza, la serenità di chi ha trascorso una vita ad indagare l’animo umano, a descriverlo e in un ultima analisi a vivere.