La moda e la condizione di “dark” allontana pulsioni autolesionistiche

di Redazione 1

Avere propensione alla moda e alla ‘condizione’ di dark durante l’adolescenza pare sia utile a ‘scaricare’ pulsioni suicide o autolesionistiche. Questo è infatti qaunto sostenuto dal prestigioso British Medical Journal.

E’ vero altresì che circa la metà dei teenager che adottano un look dark/gotico sostengono di aver commesso gesti masochistici,  tra i quali non è escluso il tentato suicidio. Eppure sembra proprio che l’adesione alla cultura dark/gotica, canalizzi queste pulsioni in un contesto sociale di appartenenza e ne disinneschi pericoli.

La cultura dark/goth nasce all’inizio degli anni ’80 e dal ‘colpo di coda finale’ del movimento punk. Ed è fortmente attratta per tutto ciò che è oscuro, esoterico, ‘spaventevole’ e questo si rispecchia per quanto riguarda le scelte musicali, nella letteratura e nelle pittura. I capi d’abbigliamento sono tutti di colore nero o viola, i simboli decorativi sono i teschi, le croci, vi è una ‘simpatia’ per i demoni, ci si reca spesso nei cimiteri.

Anche le acconciature seguono la stessa falsariga e unghie, capelli e il trucco degli occhi, vira sempre su tonalità molto scure e sul nero. L’approccio all’esistenza è estremamente nichilista e pessimista.

I ricercatori dell’University of Glasgow hanno preso a campione  1258 teenager tra gli 11, 13, 15 e 19 anni, e hanno stabilito che tra coloro i quali si definiscono dark/goth, più della metà ( il 53 per cento),  dichiarava di aver praticato atti autolesionistici ed il 47 per cento di aver tentato il suicidio. La statistica ha indicato inoltre, che gli atti autolesonistici e i tentati suicidi si attestano tra i 12-13 anni, mentre l’assimilazione alla cultura dark/goth di solito si attesta nei due anni successivi.

Afferma Robert Young, responsabile  del team di ricercatori dell’University of Glasgow

La nostra deduzione è che gli adolescenti imitino icone subculturali o loro pari quando commettono atti autolesionistici e, dato che queste pulsioni vengono registrate precedentemente all’adesione alla cultura dark/goth, che questa scelta sia più diffusa tra i teenager con problemi di autolesionismo. Questo però non deve suonare come un monito contro questo tipo di cultura, perché i giovani aderenti sembrano guadagnare dalla cultura dark/goth un supporto sociale ed emozionale. L’autolesionismo è un comportamento che spesso viene adottato per gestire emozioni negative. Le ferite causano infatti un immediato rilascio di endorfine che hanno un effetto calmante a livello cerebrale.

Sebbene tale studio faccia riferimento ad un campione di teenager estremamente ridotto, per poter dare un rilevante contributo scientifico, la ricerca scozzese è stata cosiderante di grande interesse da gran parte degli addetti ai lavori.

Lo psichiatra Michael Van Beinum ha infatti dedotto:

Per molti giovani con problemi psichiatrici la sottocultura gotica può essere molto attraente perché permette loro di inserirsi in una comunità nella quale i loro disagi sono compresi e accettati con maggiore facilità.

Commenti (1)

  1. Mi ha molto colpito il commento “Per molti giovani con problemi psichiatrici la sottocultura gotica può essere molto attraente perché permette loro di inserirsi in una comunità nella quale i loro disagi sono compresi e accettati con maggiore facilità.”
    Io ho trovato questo libro che si riallaccia perfettamente a questa affermazione 🙂
    Guarda caso, la protagonista è dark e soffre di doppia personalità 🙂
    http://www.edizionidrawup.it/22-selvaggia-9788898017034.html

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