L’esperienza di tutti i giorni e numerose ricerche scientifiche ci hanno dimostrato chela musica ha il potere di influenzare notevolmente il nostro umore. Basta scegliere la canzone giusta per ogni momento della nostra giornata o per ogni umore.
Per dare energia al nostro mattino, scegliamo di ascoltare o cantare a squarciagola un pezzo di Gloria Gaynor, in particolare la sua hit più nota: “I Will Survive”. Queste note faranno bene alla nostra salute. In alternativa possiamo scegliere un altro grande classico: i Pink Floyd con “Comfortably Numb”, ad esempio. Via libera anche ad un intesno Louis Armstrong che interpreta la dolce “What a Wonderful World”.
Lo sostiene uno studio della Caledonian University di Glasgow che ha lanciato un progetto triennale di musicoterapia per selezionare i brani musicali che fanno bene alla salute, da adoperare per i pazienti affetti da disturbi dell’umore e depressione. “L’impatto di un brano musicale su una persona – spiega il coordinatore del progetto Don Knox – va oltre quello che si pensa, tanto che un tempo veloce può risollevare l’umore mentre uno lento buttarlo giù”.
Molti fattori musicali possono influenzare il nostro umore. “Bisogna considerare la tonalità, la struttura e altre caratteristiche tecniche di un brano – spiega Knox – anche il testo di una canzone può avere un grosso impatto”.
E così, il progetto, che è stato finanziato dall’Engineering and Physical Sciences Research Council, si concentrerà sullo studio di melodie, toni e strutture di migliaia di pezzi, alla ricerca del mix di note più salutare, scartando quelle che possono avere effetti negativi sulla nostra mente, aumentando l’ansia o la tristezza di chi ascolta.
Una prima classifica di canzoni considerate come “nocive” per l’umore già esiste. Se si ha qualche acciacco, suggeriscono i ricercatori, meglio evitare “Cigarettes and Alcohol” degli Oasis o “Everybody Hurts” dei REM.
Lo studio si basa sulle risposte date da volontari coinvolti nell’esperimento. A ognuno viene chiesto di ascoltare un pezzo nuovo di musica contemporanea e di segnare su un grafico il sentimento espresso (positivo o negativo) e l’intensità del brano. Obiettivo finale è la creazione di un modello matematico che spieghi la capacità della musica di esprimere certe sensazioni. In base a questo, tra qualche anno si potranno costruire software in grado di suggerire la compilation giusta a seconda del momento e dei bisogni emozionali del soggetto. In campo medico, i brani selezionati potrebbero anche avere un ruolo importante nelle terapie del dolore.
Foto da Flickr
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