L’estate sta arrivando e le spiagge aspettano con ansia i bagnanti per offrire sole e tanto bel mare per tuffarsi e divertirsi con gli amici. Ma non per tutti è un divertimento.
Oggi parliamo del terrore dell’acqua. Molti adulti, soprattutto molte donne adulte, sin da piccole hanno avuto il terrore dell’acqua e quindi si sono sempre limitate dal fare il bagno in mare. Seppur c’è la paura inconscia dell’acqua, si ha però il desiderio di imparare a nuotare, ma si rimane paralizzati al solo pensiero. La soluzione sembra esistere. Gli esperti consigliano di affidarsi ad un bravo istruttore e vedere in poco tempo già dei validi progressi.
Seppure siete grandi, non vergognatevene. E’ importante non avere vergogna delle proprie limitazioni, bensì, affrontarle e riuscire a superare tutti gli episodi spiacevoli che da bambini ci hanno colpito.
L’esempio più banale è quello dei bambini che rimangono traumatizzati dall’onda che copre la testa, oppure dalla perdita di un bracciolo e la “bevuta” di un po’ d’acqua di mare.
Ulteriore problema nel non imparare a nuotare deriva spesso dai genitori troppo apprensivi che non mettono a proprio agio i piccoli di imparare. Se avete avuto un trauma del genere nell’infanzia, non disperatevi, perché potete ancora imparare. Esistono degli appositi corsi di recupero per adulti, fatti da strutture sportive ed associazioni , proprio per aiutare gli adulti in un percorso su misura ad imparare a nuotare.
I primi passi verranno mossi insieme a degli esperti istruttori, nell’acqua bassa e soprattutto riscaldata. La prima vasca, infatti, ci aiuterà in una piacevole chiacchierata a prendere coscienza dello stare in acqua.
Franco Campanella, trainer a Como, laureato in Scienze motorie con un master in Psicologia dello sport, ha dichiarato che:
“Parlare delle proprie paure, scaricare l’ansia è un buon inizio per stabilire un rapporto di complicità e fiducia”.
Subito dopo, gli step verranno da se per raggiungere l’obiettivo tanto atteso: nuotare.
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