Oggi parliamo del valore dell’individuo e del suo percorso di studio. Una volta prendere una laurea era come un lascia passare per il mondo del lavoro. Ultimati gli esami, discussa la tesi, il tutto era un percorso in salita. Bastava presentare il curriculum, la documentazione dei propri studi ed il gioco era fatto. Si andava anche incontro ad un discreto stipendio in tutto questo.
Ma oggi, sembra che le cose siano cambiate. Purtroppo dopo un anno dal conseguimento del Titolo accademico per eccellenza, sembra che le possibilità di lavorare si siano ridotte. A prendere esame come campione è stato l’Ateneo di Bari. In questo caso, dopo un anno dal conseguimento del titolo, risulta che solo il 34% dei laureati (quindi solo un terzo), riesce ad occupare un posto di lavoro stabile con un contratto a tempo indeterminato oppure da lavoratore autonomo. La media nazionale è del 38%.
Un anno dopo il titolo, inoltre viene fuori che la media dello stipendio è di circa 900 euro, risultando anche meno pagato di un operaio specializzato. Situazione abbastanza allarmante che è emersa dopo una inchiesta fatta dal Consorzio Almalaurea che ha analizzato come campioni 10.000 giovani laureati dell’Università degli Studi di Bari.