Quando si conduce una vita stressante e si è molto stanchi per il lavoro l’unico desiderio che incombe è quello di riposarsi e di “staccare la spina”. Secondo una ricerca neozelandese, però, i “malati” di lavoro ricadrebbero nel vizio dell’alcol per evadere dalla routine quotidiana e concedersi qualche momento di relax. Sembra assurdo, ma è stato dimostrato che lunghi orari di lavoro possono più che triplicare il rischio di abuso di alcol. La ricerca è opera degli studiosi dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda. Dopo aver esaminato più di 1.000 persone, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, hanno dimostrato un notevole legame tra la quantità di ore trascorse sul lavoro e l’abuso di alcol.
Infatti, Sheree Gibb, il responsabile della ricerca ha affermato che:
“Le persone che lavorano 50 o più ore a settimana hanno mostrato tassi di problemi correlati all’alcol 1,8-3,3 volte superiori rispetto a quelli di persone con orari meno impegnativi.”
Lavorare a lungo non farebbe per niente bene. E’ molto forte il rischio di ridurre lo stress dato da ritmi di lavoro aberranti con l’alcol. Inoltre, continua Gibb, l’abuso potrebbe essere favorito anche dal contatto sociale con i colleghi:
“Le persone che lavorano più a lungo possono avere più contatti sociali con i colleghi, e sui luoghi di lavoro, quando si trascorrono lunghe ore insieme, è più facile che si dia vita a un’atmosfera più socievole e in certi casi è più facile che ciò comporti un maggiore livello di consumo di alcol.”
Insomma, non sembra ideale sfogarsi e riversare il proprio stress lavorativo, dovuto a datori sfruttatori o colleghi troppo socievoli, sull’alcol. La salute può risentirne ulteriormente ed è un escamotage che non arriva ad alcun risultato positivo. Bisognerebbe cercare di cambiare la propria situazione con il dialogo e la comunicazione o cercando di tranquillizzarsi con delle belle passeggiate o serate al cinema in compagnia della propria compagna o della propria famiglia. Pensate al vostro benessere. Il lavoro nobilita l’uomo, ma non è tutto nella vita.