È una ricerca del Chartered Institute of Personnel and Development a confermarlo. In Gran Bretagna, ma la cosa potrebbe essere valida anche per molti altri Paesi, lo stress determinato dal lavoro è il colpevole delle assenze per malattia sul posto di lavoro. Le statistiche dicono che due lavoratori su cinque si assentano dal lavoro per troppo stress e decidono di mettersi in malattia.
Rispetto ad altre patologie, purtroppo frequenti, come il mal di schiena, l’ictus, l’infarto e persino il cancro, lo stress è il malanno che affligge tutti i lavoratori del Regno Unito. I più colpiti sarebbero i lavoratori del pubblico impiego. Sicuramente lo stress va gestito e quindi il rimedio migliore è quello di renderlo sopportabile per non superare una soglia minima che può interferire sulla possibilità del soggetto di lavorare.
Il responsabile dell’istituto di ricerca britannico, Jill Miller, ha sostenuto che non ci sono mai stati precedenti in cui lo stress è stato la prima causa di assenza per malattia dal lavoro. Responsabile di questo problema è anche la grave crisi economica che ha colpito il mondo negli ultimi anni. Questo ha fatto sì che molte persone siano state assalite da una grande pressione e quindi un grande stress. Le prime avvisaglie dello stress sono visibili nel comportamento: irritabilità e aggressività in primis tormentano i lavoratori. A seguire per i malati si verificano anche disturbi del sonno, tachicardia e sudorazione.
L’abbiamo visto più volte: lo stress non è da sottovalutare, in quanto può sfociare in patologie ancora più grandi. Proprio per questo una docente di Medicina del lavoro dell’Università La Sapienza di Roma, Irene Figà-Talamanca, ha sostenuto che i disturbi causati dallo stress:
“Si possono trasformare in vere e proprie patologie dell’apparato digerente, come ulcere gastriche, dispepsia”, ma anche in forme di reazioni allergiche o disfunzioni del sistema immunitario fino ad arrivare a problemi di natura più grave al sistema cardiovascolare o nervoso.”
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