La “bimbo explosion” c’ha travolti (le ragazze molto spigliate.., le party girl, le aspiranti troniste, veline ed escort) quasi proviamo tenerezza per l’amara nostalgia del “ciò che fummo” e quindi del flop delle sessantottine in una dolorosa rubrica di Barbara Palombelli.
Qual’è l”autonomia” di cui godono le adolescenti oggi? di vestirsi con vestitini aderentissimi, cortissimi, ciglia finte, trucco pesante, pancine e sederini di fuori, insomma una femminilità da transgender. Sarà così? E’ questo il tipo di donna che “viene dal futuro”?.
Bankitalia che esamina decisioni e abitudini economiche degli italiani, invece ci rassicura che siamo state frettolose nelle valutazioni e ci spiega che nonostante non si sia riuscite a impadronirci della nostra fetta di potere, ma del portafoglio si. Infatti siamo noi a gestire le uscite del bilancio familiare e anche le più festaiole, una volta accasate, staccheranno assegni e cedole, in quanto “capofamiglie finanziarie”.
Le banche e le industrie dovranno adattarsi alle nostre scelte dunque e non si tratta della classica spesa casalinga: detersivi, yogurt, magliette, nè elettrodomestici come lavatrice e frgorifero, e nemmeno tv e hi-fi, ma di come investire i risparmi e la scelta dell’automobile. Se per certi acquisti: la macchina, il computer, si tratta di un potere di veto, non è comunque poca cosa. Lo dimostra il fatto innegabile che le aziende tengono ben in conto anche di questa influenza negativa.
Lavoriamo meno, guadagniamo meno e pure se siamo più preparate (laureate, in tante con il dottorato, un master..) e poco riconosciute, il 53 per cento degli esborsi familiari sono gestiti dalle donne. E così nonostante il reddito collettivo sia di 170 miliardi, “mobilitiamo” compere per circa 500. Siamo gran risparmiatrici e più caute dei maschi nell’investire denaro: studiamo i prodotti disponibili e scegliamo i più sicuri, meglio le obbligazioni delle azioni, per esempio ma solide e oculate in decisioni che poche volte si rivelano inesatte.
Il rischio (avventato) non s’addice alle donne. E ce l’ha spiegato anche la femminista Gloria Steinemen:
Come gioco d’azzardo alle donne basta la scelta del padre dei loro figli.