Lo scandalo sulle intercettazioni e la dilagante corruzione che ha coinvolto i piani alti del News of the World, in primis i Murdoch e Rebekah Brooks, portando alla chiusura del giornale, fa sorgere più di un interrogativo sull’assunzione di responsabilità di cui i veri leader dovrebbero necessariamente farsi carico e sin dall’inizio di vicende torbide che minano la reputazione e la credibilità di un’azienda. Ben Dattner, docente di psicologia alla New York University, spiega che chi è al comando non dovrebbe mai cedere alla tentazione di guardare dall’altra parte o peggio di accusare poche mele marce ai piani più bassi per trarsi d’impaccio e non destare sospetti sulla sua posizione.
Chi fa parte di un’organizzazione strutturata gerarchicamente tende ad addebitare le colpe a poche rotelle malfunzionanti e ribelli dell’intero ingranaggio. Non assume lo stesso punto di vista, evidentemente, lo sguardo dell’opinione pubblica, dei critici che, generalmente, sono portati a guardare alla totalità delle persone coinvolte ovvero all’intera società come rea o comunque complice, indifferente, disattenta a quanto di losco e sbagliato stava accadendo a nome della loro azienda.
Spesso accade che questo distogliere lo sguardo da quanto sta accadendo non sia tanto un modo per uscirne puliti nel caso le cose si mettessero male. A volte può trattarsi di un tentativo di coprire e difendere persone nella propria rete professionale, più o meno a rischio. In entrambi i casi, qualunque sia la motivazione che spinge un leader a disinteressarsi, volente o nolente, di comportamenti scorretti all’interno dell’azienda di cui è responsabile, si tratta di un atteggiamento e di un approccio assolutamente controproducente.
Un modo di rapportarsi agli eventi (io non c’ero e se c’ero dormivo), che a lungo termine può provocare danni maggiori non solo alla società ma anche alla propria immagine. Un vero leader, conclude Dattner, dovrebbe piuttosto tenersi aggiornato sulla condotta dei dipendenti e smettere di proteggerli se stanno agendo in base ad etiche professionali discutibili.