La depressione è una delle principali cause di disabilità che, oltre alle conseguenze sulla salute mentale, predispone l’individuo a malattie fisiologiche, come quelle di natura cardiaca. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2020 le malattie cardiache e la depressione saranno le prime due cause di disabilità nei paesi sviluppati.
Fino ad ora gli studi hanno rilevato una co-occorrenza tra questi due disturbi senza però approfondire quelli che sono in realtà i meccanismi che sottendono tale relazione. A portare un po’ di luce sulla comprensione di tale rapporto ci ha pensato la dottoressa Susan K. Wood del Children’s Hospital of Philadelphia che ha studiato i biomarcatori cerebrali legati alla comorbidità tra depressione e malattie cardiache. La ricercatrice ha condotto lo studio sui topi, inducendo sui roditori uno stress sociale paragonabile a quello che provano le vittime di bullismo. Tale stress produceva sintomi depressivi e modificazioni cardiovascolari disfunzionali. In uno studio effettuato in precedenza la dottoressa aveva individuato in un neuro-ormone, il fattore di rilascio della corticotropina, un ruolo significativo nel rendere una persona esposta alla comorbidità tra depressione e malattie cardiache indotte da stress.
Nel presente studio, condotto su ratti di sesso maschile, è stata confrontata l’espressione di 88 geni, coinvolti nella segnalazione all’interno del cervello, in due gruppi, da una lato i ratti socialmente stressati, dall’altro quelli che non erano stati esposti a stress sociale. Dall’osservazione di tali variabili è emerso come ben 35 geni nei topi stressati avevano alterato la loro espressione, rispetto al gruppo di controllo. Molte di queste alterazioni a livello genico si sono rilevate correlate a infiammazioni. Studi di follow up hanno rivelato che nel sottoinsieme resiliente, i marker infiammatori noti per avere un ruolo nella depressione e malattie cardiache sono stati soppressi nel cervello. Nei medesimi studi, al contrario, nel gruppo che mostrava vulnerabilità si registrava un aumento della interleuchina, una proteina nota per favorire i processi infiammatori in risposta ad infezioni.
Le future ricerche dovranno indicare i fattori nel cervello che permettono di distinguere la suscettibilità e la resilienza alla comorbidità tra depressione e malattie cardiache, un passo importante nel predire, prevenire e curare questi disturbi.
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genny 10 Ottobre 2013 il 20:05
io nn penso che lo stress faccia male direttamente così ta–ta..ma penso che lo stress possa uccidere conducendo uno stile di vita disequilibrato compreso l’alimentazione..di fatti sopra han detto che lo o styress porta depressione..o anche poblemi..cioè….l’infarto nn viene perchè uno è depresso..ma è lo stress + uno stile di vita e una salute nn i8n buone con dizioni a portarlo..cioè nn è chiaro l’articolo…a mio avviso