Quando ci si trova ad affrontare un lutto è l’emozione a prendere il sopravvento. In passato abbiamo parlato di questo tipo di perdita ed ai modi nei quali si può tentare di affrontare tali avvenimenti. Ma ci viene spontaneo chiederci se nel lutto si possa riuscire ad essere “razionali” nel dolore.
Chi vi scrive in questo momento sta affrontando una simile situazione e pur mettendo in atto tutti i consigli dati per affrontare il lutto che vi abbiamo dato in passato, va detto che il tentare di razionalizzare il tutto aiuta un pochino a sopportare il dolore. Non è semplice: ci sono dei momenti nei quali il cuore vorrebbe uscire dal petto e gridare per trovare un po’ di pace. Ma ce ne sono altri nei quali viene spontaneo fermarsi e tentare di razionalizzare la situazione. “Ho fatto abbastanza? Ho vissuto abbastanza la sua presenza? Mi sono comportato bene?” Sono queste le domande che ci si pongono più spesso. O che ci si dovrebbe porre rispetto al “perchè adesso?” Soprattutto se il lutto non è improvviso o comunque derivante da una malattia, riuscire a ripetersi ed a fare proprio il fatto che la patologia non era risolvibile, aiuta in parte ad accettare la morte del proprio caro come un passaggio della vita.
Non si può pretendere di dimenticare una persona, non accadrà mai. Ma si può riuscire con il tempo ad accettare il distacco, portando il proprio caro sempre nel cuore e beandosi dei ricordi che lo riguardano senza guardarsi indietro con rimpianto.
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