Si è da poco celebrata la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Ed IoValgo ha dedicato anche un post specifico in merito. In questo giorno, il 25 novembre per la precisione, è stato presentato uno studio compiuto dai ricercatori dell’Università Roma Tre, che ha cercato di indagare il legame tra violenza sulle donne e le ripercussioni sui figli delle stesse. Quando le madri subiscono continui abusi e violenze, anche i bambini soffrono della situazione e possono riscontrare dei danni, a volte fisici ma soprattutto psicologici, per le continue violenze a cui hanno assistito. È proprio su questo che la ricerca ha cercato di dimostrare quanto forte sia il danno indiretto provocato ai piccoli e quali siano le ripercussioni su di essi soprattutto in ambito scolastico.
Il progetto è legato alla ricerca europea Daphne III intitolata “Danno indiretto provocato sui bambini che hanno assistito alla violenza contro le loro madri”. Sono stati intervistati ottanta bambini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni. A loro volta sono stati divisi in due gruppi: coloro i quali hanno subito abusi e coloro i quali, fortunatamente, non hanno mai subito violenze. Creando questa netta differenza gli studiosi hanno potuto subito notare che i figli di madri vittime di episodi di violenza non mostrano grande interesse per l’educazione scolastica, credono poco nelle proprie capacità sentendosi limitati rispetto agli altri.
Di questi, il 32% sostiene addirittura di odiare la scuola, di non avere amici e di non essere capace di comprendere e memorizzare le nozioni spiegate dagli insegnanti. Ancora, i bambini, oltre ad avere problemi nell’apprendimento e nella socializzazione, dimostrano di avere un temperamento aggressivo, che spesso si trasforma in bullismo. Infatti, Sandra Chistolini, la responsabile del progetto Daphne III, ha affermato:
I bambini esposti a violenza sono dei potenziali bulli, sono più aggressivi e disattenti, hanno un’alta considerazione di sé, non raccontano agli adulti i loro problemi e non chiedono aiuto nelle difficoltà. Da grandi potrebbero anche essere violenti con le loro madri. Su questo problema la scuola deve avere una sensibilità maggiore. A breve diffonderemo una guida per gli insegnanti utile ad affrontare per tempo la situazione di disagio.