Maniaco del lavoro, workaholic in inglese, un disturbo, un’ossessione che porta a far sconfinare la vita lavorativa in ogni aspetto e ambito dell’esistenza, una smania di lavorare fino allo sfinimento che può rivelarsi controproducente e non soltanto per il carico di stress che comporta, come potete ben immaginare.
Il lavoro ossessivo sfianca, ovviamente, e non rende affatto più produttivi, tutt’altro fa spesso calare il rendimento e da soddisfazione trasforma i successi in un non averne mai abbastanza che uccide l’essere qualcosa in più di una macchina sforna guadagno dell’individuo. Ma come sapere se si è diventati maniaci del lavoro?
Il problema è unico ma non esiste un solo profilo riconducibile al disturbo. Il dottor Bryan E. Robinson, psicoterapeuta del North Carolina, autore di Chained to the Desk: A Guidebook for Workaholics, Their Partners and Children, and the Clinicians Who Treat Them, ne ha individuati quattro. Vediamoli.
- Il maniaco del lavoro che fa o tutto o niente, colui che o intravede la possibilità di fare tutto alla perfezione oppure ci rinuncia completamente. E’ una persona che fa fatica ad avviare nuovi progetti per il timore che le sue aspettative vengano deluse. Quando intraprende qualcosa lavora fino allo sfinimento. Si preoccupa ossessivamente del lavoro e si biasima per non riuscire a produrre quanto vorrebbe ma intanto rimane immobile.
- Il maniaco del lavoro incapace di fermarsi. Persone che, al contrario del profilo di cui sopra, non hanno problemi ad iniziare un progetto, hanno difficoltà piuttosto a smettere di lavorare. Lavorano senza sosta, non riescono a stabilire delle priorità e a delegare responsabilità. Spesso lavorano così in fretta da commettere numerosi errori di distrazione.
- Il maniaco del lavoro ossessionato dai dettagli al punto da lasciarsi paralizzare. Persone che fanno di tutto per non considerare un progetto finito, continuando ad aggiungere, a perfezionare, a prendersi del tempo per migliorarlo ulteriormente. Sono convinte che nessuno può fare meglio.
- Il maniaco del lavoro che controlla ossessivamente i colleghi. Una persona convinta che l’ufficio sia in pericolo, ama creare situazioni di crisi per riuscire a risolverle e fare l’eroe. Cercano di tenere sotto controllo gli altri, di monitorare tutto.
Secondo gli psicologi un capo che si preoccupi della produttività aziendale farebbe meglio a premiare chi, alla fine della giornata lavorativa, corre a casa piuttosto che chi rimane a fare le ore piccole ogni sera. Chi va a casa sta difendendo il suo tempo libero e sarà più efficiente durante le ore lavorative.
Domani vedremo qualche consiglio degli esperti per affrontare la sindrome da maniaci del lavoro ed uscire dal tunnel. Continuate a seguirci!