Indubbiamente non tutti i romanzi possono essere raccontati in poche righe. Uno di questi è l’esordio della spagnola María Dueñas, un vero e proprio caso editoriale con ventuno edizioni in un anno, grazie soprattutto al passaparola.
La protagonista è Sira, una giovane e candida sartina che nel giro di pochissimo tempo, si trasformerà in spia intelligente e sofisticata per conto degli inglesi nella Spagna franchista.
Vi fa da sfondo, dura e sanguinosa, la guerra civile, seguita da un protettorato spagnolo in Marocco e poi nel cuore di Madrid.
Il lavoro portato avanti dalla scrittrice per questo libro intenso e ricco di colpi di scena, è stato davvero impegnativo, partendo con una ricerca a tutto campo, sono stati passati al setaccio: libri di storia, interviste, diari.
E’ stata molto brava inoltre a creare il giusto equilibrio tra i personaggi, rendendo fluida l’azione in modo che tutto procedesse in modo naturale.
Armoniosamente ha condotto il lettore tra le vicende della narrazione, rendendo sempre più sottile, impercettibile… e labile il confine tra la finzione e la Storia.
Qui le donne sono i personaggi più complessi – a mio avviso – interessanti ma soprattutto forti e non lo è solo Sira ma anche le due amiche che la sostengono moralmente, le offrono conforto e l’aiutano con affetto e presenza nella faticosa risalita sociale.
L’autrice ci spiega che:
Tra gli anni ’30 e ’40 per le donne non sposate e senza soldi la vita era durissima. Le mie tre eroine sono autonome, hanno imparato a lottare per sopravvivere e per trovare un posto in una società impietosa. (…) Volevo raccontare la vita di migliaia di spagnoli che vivevano nel Nord del Marocco durante i quarant’anni di protettorato spagnolo. I miei nonni hanno vissuto a Tetuán per decenni e lì è nata mia madre. Dunque avevo molte informazioni di prima mano e ho deciso di usarle.