Oggi siamo qui per parlare di masturbazione e per eludere una volta e per tutte tutti i luoghi comuni che circondano questa pratica. Per completezza informativa, parliamo della masturbazione come pratica autoerotica che permette la sollecitazione “volontaria” degli organi sessuali maschili e femminili. Il termine deriva dal latino manus (mano) e stuprare (sporcare). Proprio dall’accezione stuprare, ne deriva infatti la sua accezione negativa che condanna questa pratica da secoli. La masturbazione in se, aiuterebbe invece ad ottenere piacere, ma soprattutto per conoscere meglio il proprio corpo.
La prima “masturbata” risale all’Egitto di 2800 anni fa ed è stato visto come un atto naturale, sfruttato dagli uomini per la regolazione dei propri liquidi corporei, mentre per le donne, legato alla cura dei propri disturbi nervosi.
L’accezione negativa è stata invece enfatizzata nel 700 e nell’800, periodo in cui John Marten per aumentare la vendita di polveri curative, diffuse un opuscolo dove parlava dell’enorme peccato dell’auto polluzione notturna e di conseguenza tutti cominciarono ad avere paura delle malattie. Altri luoghi comuni hanno aggiunto alla masturbazione accezioni negative. La prima è che questa pratica è contro ogni tipo di riproduzione, cosa non vera, anche perché la masturbazione, come già detto, può aiutare a conoscere meglio il proprio corpo e come funziona. Altri luoghi comuni riguardano la perdita dei sensi, ed infatti ancora oggi i comici scherzano sul fatto che questa pratica renda sordi, ciechi e diminuisce le dimensioni dell’apparato genitale maschile. Tutti luoghi comuni per dissuadere da questa pratica. Ultima ma non per tempo, la voce che la masturbazione diminuisce la capacità di riprodursi in quanto “consumasse lo sperma”, altra cosa non vera perché non si tratta di un liquido in quantità limitata, è come se dicessimo che mangiare consuma la saliva.
Per le donne il discorso è diverso, anche perché le donne sono più lontane da certe pratiche, visto che dal passato gli è stato passato un forte impulso di colpevolizzazione sbagliatissimo.
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