Chiunque abbia provato la meditazione almeno una volta nella vita, anche in caso di abbandono della pratica in breve tempo, sicuramente testimonierà di aver sperimentato un cambiamento di atteggiamento, un relax davvero unico. Quel che la scienza ora ci offre, è la riprova che la meditazione può cambiare davvero la mente, o meglio modificare il nostro cervello.
Si tratta di risultati che si raggiungono sul lungo termine, come ci mostrano tutta una serie di studi americani raccolti nella rivista di settore Scientific American di questo mese. Secondo le ricerche analizzate, la meditazione plasma davvero la struttura del cervello: chi medita con costanza da almeno 20 anni mostra, strumenti di imaging alla mano, un volume maggiore della corteccia prefrontale e insulare. Ancora più incredibile, è stato rilevato che i monaci buddhisti ed i meditatori esperti sono in grado di ampliare volontariamente le proprie onde cerebrali, “sintonizzando” (passateci il termine, N.d.R.) il proprio elettroencefalogramma tra i 25 e i 42 hertz. Oscillazioni che non tutti sono in grado di riprodurre e che non solo possono essere mantenute per lungo lasso di tempo ma che addirittura, maggiore è la pratica di meditazione, maggiore diventa l’onda.
La meditazione non solo ci aiuta ad abbattere lo stress, ma ha mostrato di riuscire ad apportare un rimpicciolimento del volume dell’amigdala, zona del cervello nella quale risiede la sensazione di paura.Altri studi hanno mostrato come le stesse connessioni cerebrali ne escano migliorate. Non sarà la panacea di tutti i mali, ma è fuori da ogni dubbio che la meditazione apporti benefici e modifiche al nostro cervello.
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