Vi abbiamo spesso parlato delle proprietà che collegano la mente al corpo. Soprattutto, ci sono momenti in cui la mente ed il corpo diventano tutt’uno fino a fondersi nei modi di percepire. Oggi parliamo di come, anche il malessere, quello fisico, potrebbe essere riconducibile in alcune situazioni al malessere psicologico. Secondo alcune ricerche partite dall’Università La Sapienza di Roma, ben un adulto ogni due, che si rivolge al medico di base per un dolore fisico, ha dietro una prospettiva psicologica. Proprio a partire da questo dato, risulta interessante provvedere a creare una sinergia tra il medico di base ed eventualmente uno psicologo. Così facendo, ci si è resi conto che si ridurrebbero di ben il 20% gli usi dei farmaci.
I primi test sono stati fatti proprio nelle Università ed a comunicare gli esiti positivi è stata la community web di Psicommunity, che proprio nei giorni prima del Maggio di Prevenzione Psicologica 4, hanno dimostrato come gli studi della cattedra di Psicosomatica, diretta dal professor Luigi Solano, della Facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza abbia portato a brillanti risultati dopo ben 10 anni di duro lavoro.
Il dottore ha dichiarato che:
“Lo studio ha avuto l’obiettivo di identificare il disagio che non si vede, quello psichico, appunto. Ben 1 adulto su 2 tra coloro che si rivolgono al medico di base nasconde un disagio psicologico non verbalizzato, pur manifestando sofferenza fisica. Lo scopo puro della ricerca è dare ascolto e offrire un nuovo senso al sintomo che viene riferito dal paziente. L’affiancamento di uno psicologo, riduce il carico di lavoro per il medico e aumenta anche l’efficacia della prestazione medica, con notevole apprezzamento da parte dell’utenza. E’ qui che si vede una riduzione delle prescrizioni di farmaci pari al 20% in un anno”.
Qualche altro dettaglio sulla ricerca. Abbiamo avuto ben 11 psicologi specializzandi in Psicologia della Salute, affiancati in 8 studi medici differenti.