Menti geniali? Dipende dalla connettività

di Luca Fiorucci 1

Quali possono essere i caratteri che contraddistinguono una mente particolarmente superiore alle altre, il cervello di un “genio“, diciamo, da queste ultime? In parte può essere la dimensione stessa del cervello, mentre altri studi più recenti hanno invece sottolineato l’importanza della corteccia laterale prefrontale, una regione situata proprio dietro le tempie, che servirebbe da nodo di scambio per i processi mentali più elaborati.

Secondo una nuova ricerca svolta dalla Washington University di St. Louis e pubblicata sul Journal of Neuroscience, un altro dieci per cento delle differenze fra le intelligenze di ciascuno sarebbe dovuto alla connettività, ovverosia alla forza dei percorsi neurali che collegano la corteccia prefrontale laterale sinistra al resto del cervello.
Michael W. Cole, autore dello studio, ha spiegato: “La nostra ricerca dimostra che la connettività con una particolare parte della corteccia prefrontale può predirre quanto qualcuno sia intelligente”. Egli ha poi aggiunto che lo studio è il primo a fornire prove evidenti che le connessioni neurali tra la corteccia laterale prefrontale e il resto del cervello danno un così grande contributo al processo cognitivo della mente umana. Il professor Todd Braver, coautore della ricerca, ha così riassunto la sua opinione:

Questo studio suggerisce che parte di cio che significa essere intelligenti è avere una corteccia laterale prefrontale che fa bene il suo lavoro; e parte di quello che significa è che esso può effettivamente comunicare con il resto del cervello.

Secondo gli scienziati, una possibile spiegazione dei risultati è che la regione laterale prefrontale è un nodo flessibile che utilizza la sua connettività a livello del cervello per influenzare le altre regioni della mente spingendole in un certo modo. Mentre le altre regioni del cervello danno il loro particolare e specifico contributo al processo cognitivo, è la corteccia laterale prefrontale che coordina tutto il procedimento e pone l’attenzione su tutti i passaggi, facendo un pò come se fosse il direttore d’orchestra.
Per arrivare a tali risultati, gli scienziati si sono serviti di immagini cerebrali prese con delle risonanze magnetiche mentre i partecipanti rimanevo passivi e mentre erano impegnati in una serie di prove collegate all’intelligenza più rapida. Gli studiosi hanno poi misurato la connettività mentre i partecipanti si riposavano, e hanno collegato i risultati nei test a quanto esaminato con le risonanze magnetiche.
Da ciò, dunque, hanno dedotto che i livelli di connettività generale nel cervello con una parte della corteccia prefrontale laterale sinistra possono essere un forte indicatore dell’intelligenza e delle capacità cognitive.
Anche se molto rimane ancora da esplorare in questo campo, i nuovi modelli di funzionamento del cervello emersi da questo studio possono avere importanti implicazioni per la futura comprensione dell‘intelligenza umana. La ricerca può inoltre aiutare a comprendere in che modo i difetti nella connettività cerebrale possano incidere sui profondi deficit del controllo cognitivo che si verificano nella schizofrenia e in altre malattie mentali.

Foto Credits/Liz Henry su Flickr

 

Commenti (1)

  1. Ma quelli più intelligenti, tra cui io, soffrono più di mal di testa? E come si fa a disconnettersi? Non c’è un punto che si può premere?

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