La morte di Whitney Huston ha colto tutti di sopresa. Aveva solo 48 anni ed è stata trovata annegata nella vasca da bagno in un hotel, stordita da alcol e antidepressivi, almeno così dicono i giornali. Aveva tutto, bellezza, successo, un talento fuori dal comune, eppure… non è bastato a salvarla.
Da anni era malata di depressione e la stampa di gossip non è stata certo benevola con lei, tracciando un quadro della sua vita a dir poco pietoso: le botte prese dal marito tossico Bobby Brown, la dipendenza dal crack, le battaglie legali con il padre. La cosa più triste forse, è che Whitney Huston aveva una voce strepitosa, e in apparenza, una vita meravigliosa. Poteva avere tutto quello che desiderava, ma, a volte il successo personale non va di pari passo con la felicità, anche se il pensiero comune crede questo.
Pare che la regina del soul sia morta prima che la testa finisse sommersa dall’acqua. Si sapeva che Whitney Huston facesse uso abituale di Xanax per domare gli attacchi di panico prima dei concerti, ma nel pomeriggio che ha preceduto la tragedia, nessuno dei suo collaboratori ha dichiarato di averla vista assumere gli antidepressivi. Anzi, la cantante sembrava di buonumore.
Sembrerebbe una morte inspiegabile, ma dietro ogni nostro piccolo gesto, c’è sempre un motivo. Chiaramente, serviranno settimane prima che gli investigatori possano capire con esattezza cosa sia accaduto in quella stanza d’albergo. Dallo star system, intanto, sono arrivati messaggi di cordoglio, così come dai suoi milioni di fan.
Capita spesso di sentire storie simili, di persone famose e sulla cresta dell’onda, mai diresti che sono infelici, eppure, c’è qualcosa che le divora da dentro, anche se non si vede. Fuori sembra la droga, gli antidepressivi, ma dentro… è la solitudine di chi, pur avendo tutto in apparenza, non sa come affrontare il vuoto interiore. Addio Whitney Huston, hai segnato la storia della musica.
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