Oggi vogliamo concentrare la nostra attenzione su un tema che purtroppo rimane ancora attuale in molti luoghi del mondo, in alcune situazioni e purtroppo anche nel nostro paese: il nascondere la propria sessualità. Perché farlo e perché “smettere” di farlo.
Possiamo partire dicendo che nascondere la propria sessualità per quanto non sia il massimo per il proprio ego può in alcuni casi rivelarsi una scelta necessaria per sopravvivere. Ma qui in Italia, sebbene la legislazione sia ancora lontana dal riconoscere i diritti più essenziali alle coppie dello stesso sesso, non si è in pericolo di vita solitamente. Certo si deve combattere una perfusa omofobia che appare essere tutt’altro che facile da affrontare. Ma nascondere la propria sessualità spesso diventa una scelta da intraprendere davanti alle persone più strette, le stesse che dovrebbero accettarci a prescindere da tutto.
Ed è a queste persone che vogliamo rivolgere la nostra attenzione. Talvolta l’omofobia è radicata nella vostra casa, lo comprendiamo. Ma questo non significa doversi negare completamente. Tentate di spianare la strada ad un possibile coming out cercando di far capire come si tratti di qualcosa di naturale. Aiutatevi con libri, con film, con documentari. Vi è diverso materiale audiovisivo che può essere mostrato casualmente. E’ necessario far comprendere a chi non vuole capire che l’omosessualità è qualcosa di normale quanto l’eterosessualità.
Lo ripetiamo, nascondere la propria sessualità talvolta può tornare utile. Quasi sempre però essere se stessi è una vera e propria liberazione. E bisogna sforzarsi il più possibile di rendere fattibile tutto questo.
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Fulvio Magni 20 Gennaio 2017 il 20:33
Non ho mai letto una stronzata più grande di questa.
La sessualità è una cosa privata, nessuno deve sentirsi in dovere di rivelare agli altri le proprie inclinazioni sessuali.
Secondo la mia esperienza personale, il modo migliore e più sicuro per vivere la propria omosessualità è quello di tenere la testa bassa e farsi gli affari propri.
Valentina Cervelli 24 Gennaio 2017 il 17:39
Tralasciando il fatto che non c’è bisogno di scaldarsi e di utilizzare parole forti, per ognuno vi è un percorso diverso e vi sono necessità diverse. Si tenta di approcciare la questione da un punto di vista generale. Per me è stato in un modo, per alcuni miei amici altro, per lei ancor differente. Ha usato un termine perfetto “per la mia esperienza personale”. Sarebbe bello però che già partendo da noi si riuscisse a cambiare un po’ gli altri per trovarsi sicuri sempre. Le auguro una buona giornata 🙂