Si parla spesso dei giovani, delle prospettive (assai scarse) offerte loro dal mondo del lavoro, e spesso ci si interroga anche se le nuove generazioni, i “giovani del terzo millennio”, siano più o meno interessati alla politica, al sociale o all’ambiente, se siano più o meno idealisti dei loro genitori. Secondo uno studio americano, della San Diego State University, i ragazzi di oggi-almeno negli Stati Uniti, ma forse la tendenza è quella un pò dovunque- sarebbero meno impegnati politicamente o nel sociale, più concentrati su valori materiali e meno disposti ad aiutare la comunità rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, la “Generazione X” dei nati fra il 1962 e il 1981 e i “figli del boom economico”, nati tra il 1946 e il 1961.
Il professor Jean Twenge, uno degli autori della ricerca, ha spiegato:
Ci sono certamente eccezioni individuali, ma complessivamente il modello è molto chiaro. La tendenza è di una maggiore enfasi su valori estrinseci come il denaro, la fama e l’immagine, e di una minore enfasi su valori intrinseci come l’accettazione di se stessi, l’affiliazione al gruppo e la comunità”.
Lo studio si è basato sull’analisi di due database rappresentativi di circa 9 milioni di studenti delle scuole superiori americane, ai quali erano state poste delle domande sui loro obiettivi nella vita, l’interesse per gli altri e il loro coinvolgimento civico. In uno di questi due campioni di dati, la percentuale di studenti che ritenevano che essere ricchi fosse molto importante per loro era aumentata dal 45% dei “figli del boom” al 70% della “generazione x”, raggiungendo il 75% fra i “giovani del terzo millennio”.
La percentuale di coloro che ritenevano importante impegnarsi in politica si era invece ridotta dal 50% dei “figli del boom” al 39% della “generazione X”, fino al 35 % fra le ultime generazioni. La percentuale di coloro che ritenevano importante “sviluppare una filosofia di vita significativa” era scesa addirittura dal 73% fra i “figli del boom” al 45% fra i “giovani del terzo millennio”, così come “essere coinvolti in programmi per mantenere pulito l’ambiente” interessava il 33% dei “figli del boom” e solo il 21% dei ragazzi della generazione più giovane. Secondo il professor Twenge, “la gente dimentica che l’ambiente era un grosso problema negli anni Settanta e negli anni Novanta” e con il tempo “è diminuito di interesse”.
Secondo Michael Hais e Morley Winograd, scienziati politici e autori di libri sulle nuove generazioni, i giovani d’oggi non sarebbero così disinteressati al sociale, perchè questa ricerca, spiegano, “si concentra sui modi di pensare piuttosto che sui comportamenti. Noi crediamo che il comportamento è un miglior indicatore degli ideali dell’animo“. Per i due scienziati, è anche sbagliato ritenere che ci siano valori intinseci del tutto positivi e valori estrinseci interamente negativi.