Sembra che negli Stati Uniti negli ultimi trent’anni ci sia un aumento considerevole di parti gemellari. Molte coppie si ritrovano alla fine dei nove mesi non solo con un piccolo pargolo tra i piedi, ma due o di più. Figli gemelli in aumento anche in Italia e in Europa. Il fenomeno è oggetto di indagine da parte del National Center for Health Statistics, perché si cerca di capire quanto l’incidenza delle terapie per la fertilità influenzi i dati di nascita dei parti gemellari.
Infatti, si partoriscono più gemelli per ben due cause principali. La prima è da ricondursi alle tecniche di fecondazione assistita. Molto spesso attraverso queste c’è la possibilità di incorrere in parti gemellari. Ma la seconda causa è forse la più sorprendente: tutto dipenderebbe dall’età della madre. Secondo gli studiosi americani, le donne in età avanzata avrebbero una maggiore probabilità di partorire figli gemelli. Infatti, secondo i dati, le mamme over 40 hanno subito un aumento di parti gemellari del 200% rispetto alle altre, mentre è del 100% per le donne che sono tra i 35 e i 39 anni di età. Questo fenomeno sarebbe, quindi, legato al bisogno per le donne di trovare una stabilità lavorativa prima di mettere in cantiere un figlio. Più si aumenta con il passare degli anni, più cresce la probabilità di avere un parto gemellare.
Sicuramente non bisogna sottovalutare anche l’utilizzo delle terapie di fecondazione assistita, come abbiamo riportato prima. Infatti, secondo queste tecniche, impiantando più embrioni in modo da poter avere successo nell’avvio di una gravidanza, c’è una maggiore incidenza di parti gemellari. Questo è confermato anche dal fatto che i parti di questo tipo si concentrano in aree dove il benessere economico è più forte (e quindi si possono sostenere anche delle cure come la fecondazione e le terapie per la fertilità). Sicuramente bisognerà indagare maggiormente il fenomeno e considerare anche i rischi di un parto gemellare, soprattutto se la madre è in età avanzata.
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