Che effetti ha sul nostro cervello l’idea della fine del mondo legato al Global Warming? Per capirlo, può essere utile andare ad esaminare il recente studio “Apocalypse Soon?” condotto da Matthew Feinberg e Robb Willer, dell’Università di Berkeley e pubblicato sul Psychological Science.
Come prima cosa, andiamo a spiegare, per chi non lo sapesse, cos’è il Global Warming. Stiamo parlando del fenomeno del surriscaldamento della terra che andrebbe a pregiudicare l’esistenza dell’essere umano sul pianeta. A mischiare un po’ di numeri di geofisica, la psicologia e la coscienza ecologica dell’essere umano, ci hanno pensato loro. Riunendo ben 97 studenti e sottoponendolo alla lettura di due articoli ispirati al cambiamento climatico sulla terra. Il primo articolo, più pessimistico, parlava di esseri umani sull’orlo della fine dei tempi, legati soprattutto ai dati scentifici che dimostravano a breve gli effetti di una catastrofe mondiale apocalittica.
Il secondo articolo, invece, era più tecnico e parlava delle possibilità date dalla tecnologia di salvare il pianeta avendo quindi una evoluzione positiva.
Dopo la lettura sono stati posti dei quisiti ai partecipanti sul Global Warming e le risposte sono state che gli individui ottimisti, non hanno per nulla dato peso alle previsioni dei climatologi per la vine del mondo, e non sono quindi stati propensi a cambiare la loro idea per versarla in uno stile fi vita apocalittico. Gli individui invece che sono più pessimisti, seppur dopo aver letto gli articoli che parlavano della possibilità di un risvolto positivo per il pianeta, sembrano non essere disposti a cambiare il loro modo di vedere la vita e soprattutto sono rimasti con una paura interiore degli scenari negativi per il futuro.
Subito dopo gli studenti sono stati posti ad articoli relativi ad argomentazioni diverse dal Global Warming, e con più semplicità hanno cambiato la loro visione ottimistica o pessimistica. Questo ha dimostrato, secondo Matthew Feinberg e Robb Willer, che il Global Warming spaventa notevolmente chi ha paura, e non c’è modo di fargli cambiare idea.