Paura del venerdì 13, la parascevedecatriafobia, ampiamente diffusa negli Stati Uniti, al punto da influenzare la vita di milioni di persone quando si tratta di scegliere la data del matrimonio, di partire, di lanciare un film e così via discorrendo. Una semplice superstizione o c’è molto di più?
In Italia il giorno considerato sfortunato per eccellenza è il venerdì 17, in Giappone il venerdì 13 è considerato invece particolarmente fortunato. Ma cosa porta le persone a temere la coincidenza di una data con un giorno della settimana specifico?
Secondo Thomas Gilovich, docente al Department of Psychology della Cornell University, all’origine di tutto c’è un’associazione mentale con un brutto avvenimento occorso in quella precisa data. Da quel momento in poi, tutto quanto capita di fortunato e buono nel medesimo giorno tende ad essere ignorato ed entra in gioco un meccanismo psicologico che evidenzia esclusivamente quanto capita di negativo, in linea con la credenza superstiziosa.
Secondo i dati forniti dallo Stress Management Center and Phobia Institute del North Carolina a temere il venerdì 13 sarebbero dai 17 ai 21 milioni di persone. Gilovich afferma che non esistono prove o attestazioni sulla validità di superstizioni che colleghino il venerdì 13 alla sfortuna.
Le persone possiedono delle credenze e non si chiedono da dove vengono, non cercano spiegazioni malgrado queste stesse superstizioni influenzino in modo abbastanza evidente le loro azioni. Per citare solo un esempio, pensiamo al caso degli architetti che non numerano il 13esimo piano di un edificio.
Molte persone negli Stati Uniti non si recano a lavoro in questa ricorrenza, non prenotano voli, evitano addirittura di uscire di casa e di andare a fare spese. Il danno economico, ovviamente, è ingente se si considera il gran numero di individui che si lascia limitare da questa data fino all’inverosimile.
Daniel Wegner, professore di psicologia all’Università di Harvard, ha analizzato la tendenza umana a scorgere connessioni causali, soprattutto laddove non esistono. Spesso, spiega Wegner, crediamo di avere potere su quanto accade solo perché ci è capitato di pensare a qualcosa poco prima che accadesse.
O ancora ci attribuiamo più potere sugli eventi di quanto in effetti ne abbiamo. Wegner fa l’esempio dei tifosi che, davanti allo schermo a seguire la partita, temono di allontanarsi anche solo un istante perché se vanno in cucina o in bagno in quel mentre la loro squadra potrebbe perdere. Cosa c’è dietro? Gli esperti ci stanno ancora pensando e ne discuteranno ancora perché le risposte sono tante e potenzialmente controverse, e spaziano dal folklore alla paranoia, dalla superstizione al paranormale.
[Fonti: “Do you fear … now that Friday the 13th is here?”, Association for Psychological Science; Fobie.org]