Spesso e volentieri il make up viene demonizzato sia da uomini che da donne che si fermano solo all’apparenza delle cose: le ragioni per non attaccare chi usa questi prodotti sono diverse e tutte collegate all’approccio psicologico a noi stessi.
Perché ci si trucca? La risposta nella sua semplicità è quasi devastante: perché ci si piace, perché si ama la sensazione che alcuni prodotti scatenano e perché si ama il loro profumo. E cosa c’è di male in tutto ciò? Nulla. Non è nemmeno un problema di insicurezza, che non passa di certo con la sola apposizione di un rossetto o di un illuminante, ma di sentirsi bene con se stessi: se curare il proprio aspetto dona sensazioni piacevoli perchè limitare o criticare. Nessuno ne viene sminuito, anzi. E quasi sempre si ottengono, tra l’altro, ottimi risultati sia per il fisico sia per la psiche: fattore da non sottovalutare se si ricerca la serenità d’animo.
Concentriamoci piuttosto su coloro che criticano l’uso di make up: la prima cosa che devono comprendere è che lo stesso non viene utilizzato per piacere ad una terza persona perché chi si trucca lo fa per piacersi lei stessa o perché ha una passione per specifici prodotti in generale. Molto dice di chi contesta l’atto stesso del lamentarsi: quale è il problema se ad una persona piace utilizzare del make up? Per quale motivo si giudica in modo così netto? Non è che in realtà il problema di accettazione lo ha chi critica invece che il criticato? Prima di lasciarsi andare a giudizi gratuiti, e questo è valido a prescindere dal soggetto, sarebbe il caso di farsi un esame di coscienza sul perché ci si sente così triggerati.