Perdonare, le donne lo fanno meglio

La rabbia ed il risentimento che coviamo dentro sono come dei tarli che rodono il nostro equilibrio interiore, impedendoci di liberarci di quelle emozioni negative che pesano come zavorre sul nostro cammino. Ecco perché imparare a perdonare è forse uno dei compiti più difficili nella lista delle cose da fare per stare in pace con se stessi e con il mondo.

Le donne, in quanto a perdono, pare posseggano una marcia in più. A dirlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori spagnoli afferente all’Università dei Paesi Baschi, pubblicato sulla Revista Latinoamericana de Psicología.

Gli autori hanno analizzato le differenze emotive tra i sessi e tra le generazioni nella pratica del perdono prendendo in esame un campione di 145 persone. Dai risultati si evince che genitori perdonano più dei bambini, mentre le donne sono più propense a perdonare rispetto agli uomini.

Carmen Maganto, co-autore dello studio e professore di ruolo presso la Facoltà di Psicologia della UPV, spiega che la capacità di perdonare è influenzata dall’empatia e le donne possiedono più qualità empatiche rispetto agli uomini.
I bambini credono che per il perdono occorra del tempo, mentre per i genitori ottime motivazioni per perdonare sono il rimorso dell’altra persona e l’aver ottenuto giustizia.
La regola vuole che più si perdona, più si sarà propensi a perdonare.
Perdonare, per i partecipanti allo studio, equivaleva a non serbare rancore, soprattutto per gli uomini.
Due sono le condizioni essenziali che favoriscono il perdono: la prima è il rimorso che prova o meno la persona che ha qualcosa da farsi perdonare, la seconda riguarda invece l’offeso che non deve serbare più rancore. Questo studio ha implicazioni importanti nella  psicoterapia: per gli autori è necessario studiare il ruolo che ricopre il perdono nel percorso di guarigione delle ferite soprattutto tra le vittime di abusi sessuali, di maltrattamenti fisici e psicologici e di infedeltà coniugale.

[Fonte: “Women are better at forgiving, Spanish study finds”, FECYT – Spanish Foundation for Science and Technology]