Mangiare è senza dubbio tra i piaceri della vita, e sembra che a pensarla così siano soprattutto le donne. A rivelarlo, un sondaggio condotto da melarossa.it. Mangiare, infatti, non risponde esclusivamente ad un bisogno puramente fisiologico, è anche un piacere soprattutto se si ha la possibilità di gustare piatti prelibati e in compagnia.
Melarossa.it ha promosso il sondaggio, rivolto in particolar modo alle donne tra i 25 e i 35 anni d’età, per comprendere il significato che le persone attribuiscono all’atto del mangiare. Per il 67% delle utenti, si tratta di un piacere, persino se si è a dieta! Ma è anche sinonimo di salute emotiva e di convivialità, il 7,3% infatti, lo definisce un antistress, mentre il 5,6% lo ritiene un momento da condividere con gli altri.
Chiaramente, non sono mancate le connotazioni meno felici, per 1 donna su 4, infatti, mettersi a tavola coincide con un momento di ansia e disagio, e per l’8,8% si tratta di una vera e propria ossessione. Ma c’è anche chi, potendo, ne farebbe volentieri a meno. Per l’11%, infatti, mangiare è un termine che andrebbe cancellato tra le voci del vocabolario. Alcune, poi, vedono il mangiare semplicemente come un abitudine da cui non traggono nessun piacere. Infine, per il 3,7% mangiare è soltanto un modo per trascorrere il tempo.
Come commenta il dott. Luca Piretta, della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione:
Da questo sondaggio si evidenzia quanto l’andare a tavola rappresenti non solo un atto “necessario” ma anche un momento di piacere. Questa considerazione che appare banale, non è invece recepita da una buona fetta di persone che vivono l’alimentazione come un momento di stress o un’ossessione. Questo vale maggiormente per il sesso femminile e significa che c’è ancora molto da lavorare in termini di educazione alimentare a cominciare dalla famiglia e dalla scuola. E’ nel periodo dell’infanzia che si crea il primo rapporto con il cibo ed è in questo periodo che bisognerebbe gettare le basi per una corretta alimentazione che tenga conto sia degli aspetti di salute nutrizionale che di quelli ludici e gratificanti.
Fonte|La Stampa