Quanto vi raccontate di solito? E soprattutto quanto parlate di voi stessi con i colleghi d’ufficio? Sia chiaro aprire una porta su se stessi e sulla propria vita privata in ufficio è una scelta che può anche andar bene se oculata e se riusciamo a dare la nostra confidenza a “piccole dosi”.
Del resto è risaputo, quando si tratta di lavoro e di ambiente di lavoro..ci inoltriamo per sentieri non sempre lineari. Proviamo allora a seguire i consigli dello psicologo e sociologo Enrico Cheli, autore di Le relazioni interpersonali (Xenia Edizioni):
Tenete a bada l’impulsività, la voglia di dire tutto a tutti, ascoltate sempre i segnali che vengono dall’ambiente e verificate il feedback delle confidenze. Parlare del privato è positivo solo se il clima relazionale in ufficio è sciolto, sociale: allora aprirsi viene naturale. Se invece l’atmosfera è formale, bisogna capire con chi parlare di sé e con chi no. Infine, quando l’atmosfera è conflittuale, è meglio lasciar perdere. E’ importante dunque prestare particolare attenzione al modo in cui parli di te. Prima verifica se l’argomento è d’interesse per l’interlocutore, e se è questo è disponibile ad aprirsi a sua volta. Ci vuole reciprocità nei rapporti, altrimenti si rischia di sembrare narcisisti ed egocentrici con un effetto boomerang: finisci per creare barriere invece che ponti.
E come comportarsi, se dopo una confidenza, avverto chiusura, diffidenza? Prosegue lo psicologo:
Se hai parlato con un collega, ti consiglio di chiedergli delle spiegazioni con franchezza. Se l’interlocutore è il capo e la relazione è piuttosto formale, è meglio registrare il fatto ed evitare in futuro altre aperture. Invece qualora dovessi avere un vero problema personale, soprattutto se la cosa incide sul tuo lavoro, evita di raccontarlo a tutti ma rivolgiti direttamente al capo, chiedigli un colloquio. E perchè la conversazione sia efficace, sii breve ma molto schietto sulle conseguenze che il fatto privato avrà in ufficio. E poi monitora, nei giorni seguenti, che impatto ha avuto la tua confidenza sulle relazioni con lui.
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