Analizziamo insieme la pubblicità e gli effetti psicologici che può avere su noi consumatori. Come ben sappiamo, le catene commerciali più famose ogni anno, spendono migliaia di euro per costose pubblicità, onde accattivare la nostra attenzione, ma più che altro, accattivare il nostro cervello.
La pubblicità è una forma di comunicazione (a pagamento o gratuita) che può essere diffusa dagli operatori economici dei media, oppure diffusa dai mezzi di comunicazione “comuni”, ovvero gli individui singoli che tendono ad influenzare gli atteggiamenti dei propri conoscenti, proponendo i prodotti o le località che vivono quotidianamente.
Volendo analizzare un po’ di storia, possiamo parlare di pubblicità a partire dal periodo della Magna Grecia e dell’Impero Romano. L’influenza pubblicitaria sul nostro cervello è legata a due tipo di emozioni: quelle emotive e quelle logiche. I due tipi di pubblicità, vengono utilizzati dai major manager dello spot per coinvolgerci o accattivarci in due modi diversi.
Quelle emotive, sfruttano le emozioni del nostro cervello spingendoci a sentirsi parte di un gruppo sociale, oppure lavorando sul nostro legame familiare, o ancora basando l’attenzione sul canone di bellezza che ipotizziamo.
L’esempio più concreto è quello dell’inclusione in un gruppo giovanile per tipologia di vestiario (i rapper, oppure i gruppi di strada). Mostrare un prodotto, quindi invoglia ad entrare in un livello sociale analogo ed entrare nello stesso.
Il secondo tipo di pubblicità, quello logico, va invece a mettere in moto la parte analitica del nostro cervello, ovvero quella che si basa sulla nostra preparazione e mette a confronto quello che sappiamo rispetto ai “dati” di un prodotto. L’idea principale è quella di far comprendere all’utente “tecnico”, che il nostro prodotto è in grado di soddisfare tecnicamente e soprattutto qualitativamente tutte le sue attese.
Altro discorso è quello legato invece al come aiutare a comprare merce al cliente nel momento in cui si trova nel nostro store, ma lo vedremo nel prossimo post.
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