Davanti alle decisioni importanti di cui è costellato il nostro percorso spesso il suggerimento più comune di chi ci sta a fianco o anche i consigli saggi che arrivano da chi ha più esperienza (con la sua vita, però, non con la nostra) invitano ad una riflessione profonda, a soppesare bene i pro e i contro, a prendersi tutto il tempo per decidere, insomma, senza fretta e senza lanciarsi mai a capofitto in imprese troppo rischiose, progetti eccessivamente azzardati, sfide infinitamente più grandi di quelle che sono o sembrano le nostre capacità.
A volte, però, indugiare troppo può portare a perdere delle occasioni irripetibili e, inoltre, a furia di pensare e ripensare c’è il rischio di scovare più di una ragione per desistere dal tentare e dal mettersi in gioco. Inoltre, anche se al momento le vostre forze o il vostro know-how vi sembrano inferiori e inadeguati all’impresa in cui vi state lanciando, bisogna distinguere tra capacità reali e potenziale, le prime limitate, il secondo enorme.
Quello che sapete fare al meglio al momento non è un qualcosa di fisso ed immutabile, l’unico modo per prepararsi a certe sfide è viverle, non aspettare di essere pronti per farlo perché per alcune cose non ci si sentirà mai pronti ed occorre un pizzico di follia, rischio ed azzardo insieme al solito buonsenso che tutti osannano come l’unica e sola chiave del successo. Chi prova più volte avrà più tentativi di riuscire a vincere rispetto a chi indugia, aspetta, ci pensa su e alla fine si concede una possibilità di provarci una tantum.
Inoltre, un eccesso di riflessione e ponderatezza potrebbe anche portare all’inazione, a quella mancanza di movimento che è alla base dei veri ed unici fallimenti, quelli che non ci fanno mettere in discussione, in cammino verso nuove mete. Prendersi del tempo, a volte, ovviamente parliamo di troppo tempo, non di quel margine di riflessione utile e vitale per scegliere bene, potrebbe farci perdere l’occasione di fare il nostro tempo.