L’analisi dei disegni dei bambini tra i 3 e i 7 anni permette agli specialisti di fare una prima valutazione delle sue attitudini personali, individuandone il carattere. Come giustamente notò lo psicologo James Sully, lo schizzo di un bambino, per quanto sia grossolano e bizzarro rivela un processo di sviluppo.
Il disegno della figura umana è un esempio valido a supporto di quest’affermazione. I bambini, fino ad una certa età, hanno la tendenza a ridurre nella rappresentazione la forma umana alle parti ritenute essenziali. Secondo Sully, lo “scarabocchio della figura umana”, compare verso i 3 anni di età ed è costituito da un cerchio, che dà l’idea della forma generale a cui vengono ad aggiungersi una o due linee, le gambe.
A partire dai 3 anni, infatti, il bambino percepisce chiaramente la distinzione delle varie parti del corpo, gli arti, la testa, gli occhi, la bocca e i capelli, anche se esiste un divario fra la percezione del corpo e la sua rappresentazione grafica. Immediatamente dopo, il bambino inserisce nel cerchio gli occhi, la bocca, gli organi essenziali preposti alla conoscenza e al piacere.
Poco alla volta, dai 3 anni e mezzo fin verso i 5 anni, il disegno della figura umana può essere completo. Le due braccia della figura umana presentano ora due linee orizzontali, che terminano con un certo numero di dita attaccate direttamente alla mano come i raggi di una ruota, senza osso intermediario carpale, in numero spesso errato (mentre non compaiono negli arti inferiori).
come ha dimostrato Piaget, il concetto di numero viene pienamente acquisito solo in un secondo momento. Gli arti superiori partono sia dal tronco sia dalla testa e persino dagli arti inferiori stessi, testimoni di un’integrazione ancora imperfetta dello schema corporeo. Abbastanza di rado, nel bambino normale compare la rappresentazione degli organi genitali.
Il disegno, secondo molti esperti, non è un semplice divertimento per i bambini, ma è la chiave di accesso che consente allo psicanalista di entrare nell’inconscio.
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