Appuntamento ogni martedi con i Racconti di Luciana Cameli
Mio figlio cresce, mio figlio pretende già di essere e avere. Io lo amo con tutto me stesso, è un equilibrio che mette a tacere qualsiasi altro senso. Sono un padre, come è giusto che sia in questi casi, un punto di riferimento che mostra le sue difficoltà a confrontarsi con alcune situazioni. Ora Jason, mio figlio, va a scuola e guardandosi intorno, pretende anche lui delle esigenze particolari.
E’ un periodo di crisi con mia moglie, non so più se l’amo e se l’amerò, so solo che amo Jason, questo si, e con lui è per sempre. In qualità di genitore, anche io ho le mie debolezze e i miei bisogni, che ora però passano, giustamente, in secondo piano. Jason mi ha chiesto di comprare alcune cose, e io ora sto pensando a come poter fare questi acquisti…
E’ un periodo buio, senza valore e ricco di nulla. Il mio lavoro non è il guadagno di cui riesco a godere per coprire le spese. Fare felice mio figlio è un dono di cui vado fiero. Non dico sempre di si alle sue richieste, non voglio viziarlo, ma valuto solo le circostanze di una crescita, e alcune cose sono necessarie al suo andamento. Ho deciso che devo trovarmi un secondo lavoro, altrimenti non riesco a gestire la mia vita come vorrei.
Lo faccio per me e per il mio bambino, perchè il suo sorriso ora vale la mia vita, ma sempre sarà così. Mentalmente sono molto giù di morale e forza non ne ho, ma non mi arrendo e combatto. Sono disposto a fare qualsiasi lavoro, oltre a essere già dipendente di un supermercato. Dall’agente, al fattorino, al volantinaggio, a tutto ciò che può portarmi soldi in più nelle mie ore libere, perchè fortunatamente ne ho.
Domani ho il giorno libero ed è mia intenzione trovare un lavoro, e l’amore mi darà forza e risultati, perchè l’affetto che ho per mio figlio crea solidi stimoli. La mia autostima non ha più i segni della mia gioventù, ma non è scomparsa alla mia maturità.
Oggi con mille euro a mese non ci fai più nulla.