La resilienza è un concetto davvero molto affascinante. Consiste, infatti, in un processo di riadattamento di fronte a qualunque forma di avversità, come può essere la perdita di una persona cara, ma anche la difficoltà a relazionarsi, un problema grave di salute o una situazione economica pesante alle spalle.
La resilienza non è una caratteristica che le persone possiedono o meno, ma riguarda pensieri e azioni che chiunque può imparare a sviluppare all’interno di un percorso individuale, le strategie, infatti, sono diverse, e non sempre un approccio che funziona per una persona, abbia lo stesso effetto su un’altra.
Questo termine, che deriva dal latino (resiliens, genit. resilientis, part. pres. di resilire “saltare indietro, rimbalzare”) può assumere significati diversi in base al contesto. In ecologia e in biologia, ad esempio, rappresenta la capacità di un ecosistema di autorigenerarsi dopo un danno; in ingegneria, indica la resistenza di un materiale agli urti improvvisi senza che si spezzi, mentre in psicologia, viene vista come la capacità dell’uomo di affrontare le difficoltà della vita, di superarle e di uscirne non soltanto più forte, ma anche migliore.
La psicologa Susanna Kobasa dell’Università di Chicago ha individuato i tratti fondamentali della personalità di chi si dimostra resiliente: controllo, impegno e gusto per le sfide. Chi sa affrontare al meglio le avversità della vita, infatti, non abbandona facilmente il campo, valuta le difficoltà per quelle che sono e si impegna per superarle ponendosi degli obiettivi, qualcosa per cui vale la pena lottare. Un altro aspetto importante è la convinzione di non essere in balia degli eventi e di dominare in qualche modo le situazioni che si presentano modificando la strategia da adottare in itinere. Inoltre, chi ha un alto livello di resilienza sa accettare i cambiamenti, valorizzando gli aspetti positivi e minimizzando quelli negativi. Chi è resiliente non è infallibile e non vive nell’assenza di stress, ma è disposto a cambiare quando necessario, e a pensare di poter sbagliare e di correggere la rotta.
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