La resilienza sul lavoro è un tema molto importante da tenere a mente. Soprattutto quando pensiamo alla salute delle persone in questo contesto.
Resilienza non resa nei confronti dei problemi
Parlare di resilienza sul lavoro in qualche modo chiama in causa, anche se non dovrebbe, il concetto di mobbing e di burnout. E la ragione sta nel fatto che spesso proprio per non cadere nelle due problematiche citate siamo costretti a dover far forza proprio sulla nostra capacità di adattamento.
Quando ci troviamo sul posto di lavoro siamo costretti a mettere da parte qualsiasi strascico riguardante la nostra vita privata. Dobbiamo essere produttivi e darci da fare per ottenere i risultati a noi richiesti. Questo significa approcciare la nostra attività in modo serio e corretto, senza che nulla possa distrarci.
Non è semplice, soprattutto perché tendiamo, come è normale che accada, a non riuscire a lasciare all’esterno tutti i pensieri che ci attanagliano. Avere resilienza quindi sul posto di lavoro diventa il fattore principale per riuscire a essere produttivi e al contempo non mettere a repentaglio la propria salute mentale.
Qualcosa che sembra essere più facile a dirsi che a farsi. In realtà possiamo aiutare noi stessi in tal senso cercando di approcciare colleghi e progetti da seguire con concentrazione ma allo stesso tempo con leggerezza. Una leggerezza che non significa disattenzione ma semplicemente un modo di porsi davanti ai task da eseguire
Pensare al proprio bene
Che possa essere al contempo valido dal punto di vista lavorativo e da quello psicologico. Quando si chiamano in causa problematiche come il mobbing e il burnout la resilienza non deve diventare un obbligo da parte del lavoratore. In caso si provi malessere o sia abbia la necessità di difendersi da comportamenti scorretti non si deve pensare a resistere a tutti i costi, ma si deve agire in modo tale da spingere chi di dovere a sistemare la questione.
Nel corso della pandemia di coronavirus si sta avendo la necessità di lavorare da remoto in smart working. Questo è forse l’esempio più alto di resilienza sul posto di lavoro che si possa sperimentare. E la ragione sta nel fatto che vengono a collidere i due aspetti principali della vita del lavoratore: l’attività lavorativa e quella privata.
Adattarsi a lavorare da casa per tutelare la propria salute è un conto, resistere a minacce e vessazioni di terze persone è un altro punto. Il concetto di resilienza sul lavoro voi dobbiamo quindi affrontarlo nel modo giusto, affidandogli il giusto valore senza snaturarlo.