Lo diceva anche Charlie Chaplin: ridere fa bene. Per il grande comico la risata funge come un tonico, un sollievo, un rimedio per attenuare il dolore. Oggi, dalla teoria si è passati alla pratica. Infatti, secondo uno studio britannico dell’Università di Oxford, ridere è importante per aumentare la propria soglia del dolore.
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society B ed è stato condotto dal professor Robin Dunbar. Il biologo evoluzionista più importante della Gran Bretagna ha scoperto che chi ride riesce a sopportare un dolore con più facilità. L’esperimento si è basato sull’analisi di due gruppi di persone. Il primo gruppo è stato sottoposto alla visione di alcuni video comici trasmessi in tv, mentre al secondo gruppo sono stati fatti vedere dei video drammatici.
Il professor Dunbar ha calcolato il numero di risate prodotto dai soggetti partecipanti all’esperimento e ha compreso la loro tolleranza al dolore sottoponendoli anche ad alcune prove fisiche. È ovvio che il gruppo che ha riso di più, secondo quanto evidenziato dal professore, ha dimostrato una maggiore tolleranza al dolore. Questo avviene perché nel momento in cui si ride il nostro corpo produce endorfine come difesa naturale dal dolore. Gli autori dello studio affermano:
“Ridere è fisicamente molto faticoso e tutto ciò che mette il corpo fisicamente a dura prova, innesca la produzione di endorfine come risposta naturale e parte del meccanismo di controllo del dolore.”
Quindi, anche ridere richiede uno sforzo fisico, che però non produce effetti negativi. Ridere aiuta a ridurre lo stress e grazie alla ricerca del professor Dunbar si è scoperto che permette anche di aumentare il livello delle endorfine. Queste ultime sono le molecole prodotte dal cervello che aiutano a controllare il dolore. Ma attenzione, non si può imbrogliare. Le risate, per poter avere un effetto realmente benefico, devono essere genuine. Quindi, ridete, divertitevi, socializzate e forse potrete dire addio agli antidolorifici.