Cosa fare davanti ai capricci

di Redazione 0

 

 

Questo non si fa!”. E subito scattano le lacrime e la chiusura serrata della bocca da parte del bambino. L’atteggiamento classico esemplificativo di come un bambino vuole fare i capricci e soprattutto di come può far innervosire un genitore. Fatto sta che i capricci li fanno tutti, non solo i bambini, basti pensare alle star di Hollywood, o ancora alle famiglie dove marito e moglie spesso si scambiano cortesia a favor di capriccio.

 

Il primo scoglio da superare per capire come risolvere un capriccio è l’analisi dell’immaginario collettivo sul termine capriccio. Infatti, ciò che per qualcheduno può essere un capriccio, per un altro può essere una necessità. L’idea principale è legata ad una serie di fattori etnici e di status, oltre che quelli anagrafici. Un bambino ad esempio può essere capriccioso perché non vuole mangiare, oppure perché vuole un giocattolo. Per l’adulto sarà un capriccio, ebbene per il bambino non lo è.

 

Stesso discorso, l’acquisto troppo desiderato da parte di una moglie di un prezioso, che un marito può considerare un capriccio, mentre per la signora è solo un desiderio.

 

Scene del genere sono all’ordine del giorno nelle case di tutti i cittadini del mondo e la risoluzione che in molti trovano semplice  è per i bambini la minaccia, mentre per gli adulti, la lite. Non sono però gli unici metodi per evitare capricci. Per comprendere  di cosa parliamo, cominciamo a cambiare il termine “Capriccio”, in “Ostilità”, come lo definiva lo psicologo George Kelly. Per soppiantare una ostilità sarà necessario in primis non perdere la calma e come seconda cosa, evitare urla e strattoni.

 

La frase più gettonata sembra essere: “Questo non si può fare, ma se lo fai mi farai un dispiacere”.
Questa sorta di ricatto morale, sembrerebbe essere la scelta più adeguata per mettere nella testa del capriccioso, un po’ di comprensione sullo stato d’animo di chi lo vive.

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