Al quartiere San Lorenzo di Roma, il prossimo 6 marzo presso lo spazio di via dei Tizii, si terrà una serata gratuita per approfondire la conoscenza di sé attraverso l’esperienza teatrale, e sotto la guida esperta dello psicoterapeuta e attore Giovanni Porta, che da anni porta avanti un filone di studio legato al teatro come terapia.
Come ha spiegato Giovanni Porta:
A teatro è normale fare prove, darsi il permesso di sbagliare, improvvisare, tentare qualcosa che non si padroneggia fino al punto in cui, finalmente, riesce. La psicoterapia a teatro ti dà la possibilità di sbagliare sul palco per riuscire nella vita. Il lavoro che svolgo all’interno dei miei laboratori, si fonda principalmente sullo scambio d’esperienze e sulla rielaborazione dei vissuti personali in forme espressive di tipo artistico. L’obiettivo finale è portare fuori quello che si è imparato sul palco, in un ambiente protetto, per fare piccole e grandi conquiste, modificare comportamenti che non ci piacciano nella quotidianità.
Nello spazio protetto del teatro, infatti, è possibile imparare un nuovo modo di leggere la propria storia e modificare i comportamenti che ci appesantiscono o non ci appartengono fino in fondo. In questo modo è possibile portare i cambiamenti conquistati sul palcoscenico anche fuori, nella vita di tutti i giorni, diventando attivi costruttori di scelte responsabili e smettendo di immaginarsi vittime impreparate o impotenti.
A volte può accadere di sentirsi come imprigionati dentro schemi e situazioni che si ripetono, ma che non riusciamo a cambiare, allora, entrare in una dimensione psico-teatrale può aiutare a scoprire dentro di sé risorse nuove che si credeva di non possedere, andare alla ricerca del nuovo riscoprendo ciò che ci era abituale un tempo, attingere alla propria storia invece di subirla.
In questo workshop il gruppo decostruisce, prima di costruire, oltrepassa i limiti del consueto e rompe le barriere sociali. Per partecipare alla serata è necessario prenotarsi all’indirizzo mail [email protected].
Via|Eo Ipso