Oggi è San Valentino, e molti innamorati ne approfittano per trascorrere una serata scoppiettante… ma qual è la chiave per un rapporto d’amore passionale e duraturo nel tempo? Tutta una questione di chimica? Secondo il team di esperti del Consiglio Nazionale dei Chimici la risposta è si. Il testosterone, ad esempio, regola i livelli di passione all’interno della coppia, la vasopressina quelli della fedeltà, l’ossitocina i rapporti affettivi, e la lista non si esaurisce qui.
E i colpi di fulmine, vi starete chiedendo, non sono il simbolo più evidente dell’irrazionalità dell’amore? Ebbene, no, anche in questo caso sarebbero sempre associati ad alte quantità di ormoni in circolo. I ferormoni sono responsabili dell’attrazione e la produzione di testosterone nell’uomo è legata alla passione erotica. Ma anche l’amore romantico è soggetto alle leggi della chimica.
L’innamoramento, infatti, sarebbe correlato agli effetti della feniletilamina e alla produzione elevata di dopamina e norepinefrina. Si tratta di una fase caratterizzata da un livello di coinvolgimento molto alto, accompagnata dal desiderio irrefrenabile di stare con l’altro ogni istante. Questo, dipenderebbe proprio dalla feniletilamina, una molecola in grado di dare effetti simili a quelli delle anfetamenine e che viene rilascia dalla dopamina.
Questa fase, però, è soltanto di passaggio, può durare 1 mese, così come 1 anno, e si interrompe quando il rapporto deve evolversi in qualcosa di stabile o nella chiusura del rapporto sentimentale. Con l’aiuto della chimica, e sotto stretto controllo medico, il “fuoco della passione” può riaccendersi, grazie alla “pillola blu“.
Come ha spiegato Armando Zingales, Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici:
Nel rapporto affettivo a lungo termine è ormai assodato l’importante ruolo svolto dalla chimica. Per esempio, nelle donne è l’ossitocina a favorire l’attaccamento al proprio partner, o se si vuole, la “fedeltà”, mentre nell’uomo è la vasopressina a svolgere un ruolo di sereno appagamento. Possiamo quindi dire che gli uomini con livelli bassi di vasopressina sono più predisposti al tradimento. Si può discutere se le molecole siano la causa, i trasmettitori o solo un effetto dei moti dell’anima. Certo è che siamo davanti ad un indizio preciso di cosa sta accedendo o potrebbe accadere. Il fatto che la chimica sia così importante in tutti gli aspetti della nostra vita, compresi quelli più intimi e personali come l’amore e la fedeltà non deve stupirci né disorientarci. La natura non ha paura della chimica, ma la usa sapientemente. Noi dobbiamo imparare a fare altrettanto, perché non c’è vita senza chimica e la qualità della vita dipende dalla chimica stessa.
Sinceramente, sono spaventata da questa visione, nonostante sia fermamente convinta che la chimica in qualche modo possa svolgere un ruolo determinante, ma la psicologia, dove la mettiamo: perché ci innamoriamo di una persona, piuttosto che di un’altra? Perché continuiamo a stare con una donna o con un uomo, anche se l’amore è finito?
Photo Credit|Medicina Live
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