A Tuva, Siberia, troviamo di tutto, il linguaggio segreto degli animali, il tamburo e il canto armonico. La fumigazione con il ginepro della taiga. Gli onori agli spiriti degli antenati e a quelli che proteggono la terra. E le benedizioni ( ai luoghi, ai clan, alle famiglie e alle nascite). Per gli sciamani del luogo, questi sono tutti attrezzi del sacro mestiere per aiutare le persone e vivere meglio.
E così, di generazione, in generazione, qui proprio nel “bel mezzo del centro” dell’Asia è stato possibile tramandarsi il sapere e difenderlo dagli attacchi della modernità meglio che in altre zone del mondo: al di là dei monti Altai, nella punta più meridionale della Siberia, attaccata alla Mongolia, Tuva ha rappresentato nei secoli, una vera e propria fortezza naturale.
Molti sono i “segnali” che ci fanno comprendere che è una repubblica autonoma della Federazione russa: le scritte in cirillico, il fatto che Vladimir Putin ci vada a pescare e il tasso alcolico piuttosto alto. Eppure neanche le razzie culturali sovietiche è riuscita a contaminare una popolazione così saggia e fiera.
Ora, dunque, qual’è la tentazione più forte, chiedere agli sciamani di Tuva un rito propiziatorio per il nuovo anno o qualcosa che ci consenta di penetrare i segreti dello sciamanesimo? Ora se quelli di Tuva sono troppo lontani, possiamo accedere allo psicosciamanesimo. Cristòbal Jodorowsky (artista, grande esperto di psicomagia, psicogenealogia e tarocchi, figlio di quell’Alejandro drammaturgo e regista) è infatti di questa disciplina protagonista autorevole.
Lo sciamano infondo è un “libero orchestratore del suo mondo interiore. Può andare in tutte le dimensioni del suo essere senza restare condizionato da strutture”. Invece lo psicosciamano, è uno sciamano urbano e i suoi “ammenicoli” folcloristici, invece che esteriori, li tiene dentro di sè da da qualche parte. E se vuole vestirsi di piume argentate, utilizza la sua immaginazione ed è capace di far credere a se stesso e quindi agli altri, tutto ciò che vuole.