Quello dei sensi di colpa è un meccanismo imperfetto. E’ importante comprendere quando effettivamente sia giusto colpevolizzarsi per qualcosa e quando sia inutile perché gli avvenimenti non dipendono da noi. Allo stesso tempo però bisogna imparare a maneggiarli per “infliggerli”.
Attenzione: non vogliamo suggerirvi di utilizzare i sensi di colpa come arma nei confronti delle persone a voi vicine per farle soffrire. Questo mai e poi mai. Ma siamo seriamente convinti che possano essere uno strumento per portare a riflettere. Contemporaneamente però bisogna essere in grado di gestirli: perché se si sbaglia nel loro uso si rischia di fare molta fatica inutilmente: l’altra persona potrebbe (perché forse nel giusto) rimanere totalmente insensibile al messaggio che volete sottintendere. E l’unica cosa raggiunta in questo caso diverrebbe una stanchezza da metabolizzare.
Quello che è necessario fare sempre, in caso di sensi di colpa, è essenzialmente analizzare la propria situazione e quella dell’ambiente attorno a se stessi: sto sbagliando? C’è qualcosa che non va in quello che ho fatto e sto facendo? Davvero creo tutto ciò nella persona che mi sta parlando? Se almeno due di queste domande hanno risposta positiva, forse qualche senso di colpa è giusto provarlo. Ma la questione cambia da situazione a situazione. Ed allo stesso modo bisogna ragionare se si tenta di far pensare le persone facendo venire loro e facendo leva su dei piccoli sensi di colpa. Accertatevi che effettivamente la persona da quel punto di vista sia fallace. Altrimenti, lo ripetiamo, si rischiano solo tanta fatica e una grande perdita di tempo.
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