I social media stressano, su questo ormai non c’è più dubbio e rischiano con tutto “l’impegno” e le ore che impieghiamo per navigarci, di distruggere quello che dovrebbe essere il nostro riposo di bellezza ovvero le classiche ore 8 ore di sonno necessarie per ricaricare le batterie.
Ci ha pensato il biologo comportamentale Daniel Gartenberg della Penn State University a denunciare, attraverso le pagine dei Daily Mail come l’essere umano stia man mano facendosi conquistare, e non in modo positivo, dal social media e dal loro sfruttamento. A fare sì che il nostro cervello non entri nel caos ci pensa l’omeostasi sinaptica. Spiega lo scienziato:
Una delle principali funzioni del sonno è prendere tutte le informazioni che riceviamo durante il giorno e riordinarle a seconda della rilevanza. A causa dei cellulari e social media il nostro cervello è sempre un po’ in allerta, la nostra reattività è sempre sull’attenti e questo ci porta ad avere una perenne ansia di basso livello di cui non ci rendiamo conto ma che è lì. E noi dobbiamo imparare a metterla da parte.
E come è possibile dargli torto quando passiamo davvero troppo tempo connessi in ogni momento? Non saranno 8 le ore di cui tutti necessitano per svegliarsi riposati ma è senza dubbio arrivato il momento di regolarsi nell’utilizzo di questi dispositivi che in qualche modo, pur mantenendoci in contatto con gli altri rischiano di mettere a dura prova il nostro organismo. Soprattutto perché la mole continua di informazioni costringe il cervello a rielaborare le stesse nel corso della notte e se il sonno è insufficiente, il rischio è ovviamente quello di non sentirsi abbastanza riposati la sera.