Stare vicini ad una persona in lutto è tutt’altro che semplice. Perché il da farsi deve essere stabilito in base a quelle della stessa e non delle proprie. E la paura di sbagliare è sempre presente.
Non è facile approcciarsi ad un simile avvenimento. Per coloro che lo subiscono, il contraccolpo è devastante. E la necessità di supporto spesso si scontra con l’impossibilità di vivere effettivamente l’accaduto. Chi vuole mostrare il suo affetto ed il suo aiuto deve prima di tutto comprendere che non può permettersi assolutamente di urtare la sensibilità della persona amata ma che un tale lusso per lui non è garantito. Non solo: supporto significa essere si attivi, ma non pedanti. Davanti ad un lutto ognuno di noi ha un modo diverso di reagire. Quindi “torturare” letteralmente l’altra persona di attenzioni non sarà in grado di portare a nulla di buono. Bisogna essere una discreta presenza pronta a darsi da fare. Condivisione del peso, non l’aggiunta di uno ulteriore: è questo il ragionamento chiave.
Questo per ciò che riguarda il momento subito successivo al tragico evento. Differente deve essere l’approccio nel tempo a seguire. A seconda della vicinanza con la persona deceduta saranno possibili diverse reazioni, tra le quali quella di una certa chiusura. In questo caso bisogna far sentire la propria presenza, sempre senza essere invadenti ma al contempo rimanendo decisi nei propri approcci di ricostruzione della normalità. Determinati avvenimenti non si superano mai: questo non significa però mettere un freno alla vita che intanto passa.
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