Quando lo stress è troppo alto si capisce da come parli. E’ questo il risultato di una ricerca che mette in luce, ancora una volta, quanto questa condizione possa essere deleteria per la persona ed influenzare il suo modo di fare.
Quando una persona infatti non è a proprio agio e stressata tende ad utilizzare con maggiore frequenza delle specifiche parole. A trovare questa connessione ci hanno pensato gli studiosi dell’Università della California e dell’Università dell’Arizona i cui risultati sono stati pubblicati sulla nota rivista di settore Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Sono stati presi a campione 143 adulti a cui sono stati fatti indossare per due giorni dei registratori che si accendevano automaticamente ogni due minuti.
In questo modo sono state raccolte circa 22 mila clip brevi analizzate poi dagli esperti per verificare la presenza di stress nel linguaggio. Ed è emerso che quando le persone sono più vulnerabili nei confronti di questa condizione vi è un cambiamento nell’uso di pronomi, aggettivi ed avverbi.
Quando siamo molto stressati parliamo di meno ed utilizziamo molti più avverbi ed in particolare le parole “veramente” e “incredibilmente”: il loro uso aiuterebbe in modo inconscio la persona a destressarsi. Non solo: verrebbero utilizzate meno forme plurali. Insomma, avverrebbe in modo inconscio una concentrazione su se stessi che porterebbe ad un espressione emozionale differente anche nei naturale modo di parlare.
Si tratta di un meccanismo di difesa che scatta, involontario ma utile. Ovviamente saranno necessarie altre ricerche per ottenere risposte più nette su tale correlazione.