I conflitti tra coniugi rappresentano una fonte di stress non indifferente per i bambini, a tal punto che, secondo alcuni studiosi, quando l’ambiente familiare è caratterizzato da tensioni queste possono compromettere la risposta dei figli allo stress. A loro volta, elevati livelli di stress possono influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo dei bambini. Ad approdare a questa conclusione è stato un team di ricercatori della Auburn University e della Catholic University of America che hanno condotto uno studio i cui risultati sono stati presentati sulla rivista Child Development.
Allo studio hanno partecipato 251 bambini, con differenti backgrounds, che vivevano in casa con entrambi i genitori. I bambini hanno fornito informazioni al fine di raccogliere dati sulla frequenza, l’intensità, e la mancanza di risoluzione dei conflitti e litigi tra i loro genitori. Per verificare i livelli di stress gli studiosi hanno scelto di utilizzare il respiro e nello specifico i dati inerenti all’aritmia sinusale respiratoria (RSA), la cui attività è correlata alla capacità di regolare l’attenzione e l’emozione. Inoltre è stata valutata anche la capacità dei bambini, tra gli 8 e i dieci anni, di risolvere rapidamente i problemi e affrontare altri compiti cognitivi.
Analizzando i dati raccolti, i ricercatori hanno osservato come i bambini che erano stati esposti a maggiori conflitti tra genitori, all’età di otto anni, evidenziavano livelli di RSA più bassi e ciò indicava che stavano sperimentando livelli di stress maggiori rispetto a chi, al contrario, aveva un background familiare caratterizzato da meno conflitti. Dall’analisi dei dati è emerso come una bassa RSA nei bambini era associata anche ad uno sviluppo cognitivo più lento. J. Benjamin Hinnant, assistente professore di psicologia presso la Catholic University of America e uno dei principali autori della ricerca, commentando i risultati, ha dichiarato:
“I risultati forniscono ulteriori prove che lo stress colpisce lo sviluppo dei sistemi di risposta allo stress del corpo che aiutano a regolare l’attenzione e che il modo in cui questi sistemi funzionano è legato allo sviluppo della capacità cognitiva.”
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