Alcune zone d’Italia si trovano già in lockdown e se la curva dei contagi da coronavirus non scenderà il rischio è che si ritorni al blocco totale come quello di marzo e aprile: come fare a gestire questa seconda ondata di stress e ansia?
Negare il problema è sinonimo di paura
E’ inutile girarci intorno: quella attuale è un situazione che si sarebbe potuta evitare con un po’ di attenzione, più attaccamento alle regole (uso di mascherina e distanziamento sociale) e più in generale una corretta risposta alla paura. Quanti negazionisti del covid-19 non sono altro che persone spaventate dalla verità e dall’incertezza che una pandemia causa socialmente? Molte, con i danni che ne conseguono: a farne le spese ovviamente è anche chi è sempre stato attento e che ha tentato di affrontare la situazione il meglio possibile. Ma trovarsi nel giro di pochi mesi a vivere ancora nella paura del contagio e nelle restrizioni può non essere facile. C’è chi alla prima ondata del nuovo coronavirus ha avuto a fare con attacchi di panico ed è poi migliorato e chi invece ha portato con sé le sue ansie: da qualsiasi punto si analizzi la situazione le persone iniziano ad essere stressate e a sperimentare nuovamente attacchi d’ansia.
Si necessità quindi di trovare il modo di affrontare al meglio la situazione e questo consiste, per quanto possa sembrare difficile, di guardare in faccia la realtà: mettere la testa sotto la sabbia ritarda e rende più difficile la gestione psicologica dell’intera crisi. Per poter affrontare il nemico è necessario conoscerlo: questo significa analizzare bene la situazione e comprendere quali siano le cose che creano il maggiore disagio psicologico.
Stress da coronavirus, come combatterlo
Lo stress da coronavirus e l’ansia ad esso collegato sono delle sensazioni che non possono e non devono essere sottovalutate, ma allo stesso tempo diventa basilare non fare l’esatto opposto, ovvero aumentarne il peso. Se si è obbligati nuovamente a stare chiusi in casa e non si pensa di riuscirci bene come la volta precedente, prendere in considerazione l’aiuto specialistico deve essere considerato perentorio: psicologi, terapeuti, psichiatri hanno il potere di insegnare all’individuo come reagire a specifiche sollecitazioni.
Già da sole però le persone possono fare qualcosa, ovvero tentare di individuare quali sono gli elementi effettivi causa dello stress e dell’ansia e comprendere se si possa mettere in atto una soluzione da “autodidatti“. Non è semplice avere a che fare con le proprie paure, ma in un momento storico come il presente, riuscire nel superamento di certi ostacoli, è davvero l’unica soluzione possibile.