Andare in vacanza è il lasciapassare per tranquillizzare la nostra anima e corpo, oltre che il cervello, è il nostro input preferito per staccare la spina in questa vita sempre più frenetica e principalmente sempre più colma di corse e preoccupazioni. Ebbene però, va considerata anche una nuova possibilità, ovvero, quella che colpisce i vacanzieri più accaniti: lo stress del turista.
Stiamo parlando proprio di una vera e propria patologia chiamata “Sindrome del viaggiatore”, che colpisce una fascia molto alta di persone che hanno una visione leggermente diversa rispetto a quella che si è sempre ipotizzata del viaggio.
Ogni viaggio, viene affrontato da questi individui, principalmente come l’idea di andare nell’ignoto ad affrontare cose nuove, non per forza piacevoli e che di conseguenza, possono portare stress. Le nuove abitudini, i costumi diversi, la vita che cambia, va a generare quello che gli psicologi chiamano uno “shock culturale”, ovvero, arrivare all’impatto con una diversa cultura che crea nell’individuo una serie di sensazioni non proprio piacevoli che possono variare dal mal di testa a sensazioni di disagio, stress, ansia, rabbia, insoddisfazione.
Il turista comincia già la sua fase verso lo stress, a partire dalla scelta del luogo. La prima domanda è di solito: luogo troppo tranquillo, o troppo affollato? Subito dopo si capita nella scelta della meta a seconda della distanza del viaggio. C’è il turista che non può fare a meno di allontanarsi infatti, ma poi non sopporta il lungo viaggio ed arriva alla meta già frustrato e stressato. Se a questo poi ci si aggiunge il senso di smarrimento, la vacanza rischia di diventare pessima.
Secondo recenti statistiche, a colpire il viaggiatore dello stress da turismo sono soprattutto i viaggi organizzati, rivelatisi spesso un flop, dato che i depliant e le brochures, non rilevano mai la verità del posto, soprattutto caricando di troppe aspettative il viaggiatore più inesperto.
Stefano 14 Giugno 2011 il 10:58
Mi è successo una volta, ma per una buona ragione: stavo per andare a studiare in Lettonia per 6 mesi filati. 😛 Tuttavia nel secondo esatto in cui sono sceso dall’aereo, mi sono detto che ne era ben valsa la pena!
Oltre a questo viaggio molto: sia per studio che per vacanza. Solo nel 2011 sono andato in cinque Paesi stranieri diversi e non ho intenzione di fermarmi. Per questo mi sento di dare un consiglio a tutti i tuoi lettori, specialmente giovani: prendete qualche amico e la vacanza fatevela da soli! Costa meno, c’è meno stress e ci si diverte sempre un sacco.
Paola Pagliaro 21 Giugno 2011 il 23:19
vero, partire con occhi nuovi, senza pretese, senza stress… 🙂