Oggi vi riportiamo i risultati di due ricerche effettuate da AlmaLaurea che riguardano i percorsi di studio che i giovani hanno o stanno per intraprendere. Il rimorso e il rimpianto sembrano essere i sentimenti prevalenti tra i giovani che, una volta compiuta una scelta, non risultano essere molto contenti, soprattutto se si parla del liceo. Infatti, il 48% dei giovani intervistati avrebbe dichiarato che se potesse tornare indietro sceglierebbe un altro percorso di studi, magari uno che possa farli sentire più vicini e preparati per il mondo del lavoro. Il 45%, invece, di coloro che hanno frequentato dei licei professionali dichiara la stessa cosa e solo il 43% per quanto riguarda i tecnici. Questi ultimi due, quindi, sembrano essere meno pentiti.
I dati sono stati presentati da AlmaLaurea ad un convegno a Bologna sull’ efficacia dell’istruzione e dell’orientamento dei diplomati. Il professor Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea, ha sostenuto la motivazione che ha spinto ad effettuare le ricerche:
Le due indagini forniscono gli strumenti per una valutazione quantitativa della qualità della preparazione dei nostri giovani. Quello che viene presentato è da un lato un modello positivo da estendere a livello nazionale, ma anche un prezioso strumento già utilizzabile per orientare la programmazione scolastica e le scelte degli studenti nel passaggio dalla scuola all’università o al mondo del lavoro.
I giovani si sentono molto spesso disorientati. Anche se la maggior parte (il 61%) di coloro che sono stati intervistati hanno dichiarato di voler scegliere il percorso universitario, ma prevalentemente si tratta di studenti provenienti dal liceo classico e dallo scientifico. I corsi più scelti dai giovani diplomati del 2010 sono stati quelli relativi all’area economico-sociale, il 21% continua a scegliere le facoltà umanistiche, mentre solo il 18,5% si affida ad Architettura o ad Ingegneria. Di questi, però, il 5% ha dichiarato di non essere soddisfatto della scelta effettuata e il 6% ha lasciato l’Università dopo il primo anno o un altro 5% ha cambiato corso o Ateneo. Dalle due indagini appare chiaro un panorama molto confuso per i giovani e il futuro. Speriamo che le cose cambino al più presto in modo positivo.