Siamo nel 2012, ma ancora tantissime persone hanno paura di volare. Definita clinicamente come aviofobia, la paura di spiccare il volo condiziona il comportamento di tantissime persone. Infatti, è nota un’indagine di un po’ di tempo fa condotta dall’Eurodap, l’Associazione Europea che si occupa di studiare i Disturbi da attacchi di panico.
Il sondaggio ha coinvolto circa 800 persone di età compresa tra i 18 e i 60 anni che hanno dichiarato quali sono le proprie abitudini in fatto di mezzi di trasporto. La paura è un’emozione incontrollabile e sembra che questa sia molto forte nei confronti dell’aereo. La psicologa e psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente dell’Eurodap, ha sottolineato che circa sei italiani su dieci hanno paura dell’aereo, non sentendosi sicuri nemmeno su navi e treni. Il pensiero, in questo caso, va subito alla tragedia accaduta tra le acque dell’isola del Giglio per il naufragio della Costa Concordia. Sicuramente tragedie di questo tipo non mandano messaggi positivi per chi ha già paura di usufruire dei mezzi di trasporto. Ma torniamo a parlare dell’indagine.
È emerso che nella scelta delle vacanze gli Italiani sono fortemente condizionati dall’ansia. Solitamente l’automobile è il mezzo che rende più sicuri gli individui, perché (apparentemente) credono di avere nelle proprie mani il controllo della situazione. L’aereo, invece, è proprio il mezzo di trasporto che genera maggiore preoccupazione. Gli atteggiamenti degli aerofobi sono differenti. Ci sono coloro i quali rinunciano a priori di usufruire del mezzo, altri invece vincono la paura e provano a viaggiare, ma pagandone le conseguenze in seguito. Infatti, molto spesso chi ha paura dell’aereo e decide di prenderlo assume sonniferi o ansiolitici per poter affrontare il viaggio. In ogni caso è la stessa Eurodap che propone un protocollo, chiamato Instant Therapy, che è un modo attraverso il quale i soggetti possono imparare a gestire la paura di volare. L’apprendimento consiste nella spiegazione e nell’attuazione di diverse tecniche di respirazione, rilassamento e destrutturazione del pensiero ansiogeno.
Fotocredits| Nouhailler su Flickr
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